Angela Davis, ex black panther e icona per i diritti civili degli afroamericani parla di Gramsci, del quadro del funerale di Togliatti di Renato Guttuso in cui è ritratta e cita Atlantide, il centro lgbtq sgomberato dalla giunta Merola.

“Sono veramente contenta di poter parlare qui, nella ‘Red Bologna’, Bologna la Rossa”. È con queste parole che Angela Davis, ex Black Panther e attivista per i diritti civili degli afroamericani, ha iniziato la sua lectio magistralis all’Università di Bologna, intitolata “The Meaning of White Supremacy Today“. In un’aula gremita oltre la capienza, Davis ha citato subito Antonio Gramsci e il quadro di Renato Guttuso che ritrae il funerale di Togliatti, dove lei stessa appare, ma anche il movimento Lgbt per inquadrare subito la direzione del suo pensiero.
“È grazie alle persone che hanno condotto una battaglia per la mia scarcerazione se posso essere qui a parlare con voi”, spiega l’attivista, facendo riferimento alla sua travagliata vicenda personale che l’ha resa un’icona della lotta per i diritti civili.

La platea è esplosa in un caroloso applauso quando Davis ha scandito, con un italiano incerto, “Atlantide ovunque“, lo slogan che le attiviste dell’ex centro lgbtq di piazza di Porta Santo Stefano avevano utilizzato nella campagna per la difesa dello spazio, conclusasi con lo sgombero ordinato dall’Amministrazione Merola e seguito alla controversia col Quartiere guidato da Ilaria Giorgetti.
Non è la prima volta che Atlantide viene tributata e riconosciuta all’estero. Dell’esperienza bolognese aveva parlato anche il Guardian, considerandola all’avanguardia a livello internazionale.