Il deputato bolognese del Pd Andrea De Maria indica la strada che dovrebbe percorrere il governo Renzi: redistribuzione del reddito e giustizia sociale. Nebbia, invece, su diritti civili e spese militari. E sulla fiducia risponde ai civatiani: “Va votata”.

In casa Pd la disciplina di partito avrà la meglio sui malumori interni e il governo Renzi avrà la fiducia. Lo sostiene il deputato bolognese Andrea De Maria, di area cuperliana, il quale vorrebbe anche che il governo Renzi lavorari nella direzione della giustizia sociale.
“Ci sono gli organismi e la direzione che assumono degli orientamenti – spiega De Maria – ed è giusto che chi non è d’accordo lo manifesti in quelle sedi, ma poi in aula ci deve essere la fiducia”.
Una risposta, quella del deputato bolognese, alle forti perplessità dei parlamentari civatiani che ieri, attraverso le parole del senatore Sergio Lo Giudice, avevano fatto intendere che la fiducia a Renzi non è scontata se il neo-premier non dà rassicurazioni sul programma.

Ed è proprio sul programma che De Maria insiste: “La svolta del governo deve essere la redistribuzione del reddito nella direzione della giustizia sociale”.
Ed elenca anche alcune misure concrete: il cuneo fiscale per agevolare le imprese e portarle ad assumere lavoratori, il sostegno alle pensioni e, per reperire le risorse necessarie a queste operazioni, la tassazione delle rendite finanziarie.
Punti già presenti nel programma di Pierluigi Bersani che ora i cuperliani vogliono riportare in auge.
Scetticismo, invece, per il reddito minimo garantito, al centro di una mozione di Sel approvata dalla Camera. “Il reddito minimo garantito è un paliativo – sostiene De Maria – È un ammortizzatore sociale più esteso della cassa integrazione, che è riservata solo ad alcune categorie, ma quello che occorre è rilanciare lo sviluppo e l’occupazione”.

Nebbia, invece, per altri temi di sinistra, come i diritti civili e il taglio alle spese militari. Del resto, la maggioranza che probabilmente sosterrà il governo Renzi sarà la stessa di quella dell’esecutivo Letta e con Alfano in coalizione sarà difficile parlare di unioni gay o cancellazione del programma di acquisto degli F35.
“Il Partito Democratico deve elencare le sue priorità – afferma De Maria – E su quei temi si aprirà un confronto con le altre forze che sostengono la maggioranza, come del resto sarebbe successo se fossimo passati per le elezioni”.