«Se non c’è memoria, non c’è futuro: il ricordo è fondamentale -ha sottolineato oggi Rav Alberto Sermoneta, rabbino capo della Comunità ebraica di Bologna, in apertura della conferenza stampa sul programma comunale in celebrazione del Giorno della Memoria, il prossimo 27 gennaio– solo chi ha vissuto ha capacità di trasmettere un insegnamento». Proprio per questo, «siamo molto soddisfatti di aver stilato un programma estremamente ricco» ha invece affermato Daniele De Paz, presidente della comunità ebraica di Bologna. «Il tema di quest’anno è quello dei Giusti fra le Nazioni -ha poi continuato- tema che raccoglie in qualche misura i principi fondamentali di questa giornata. Questo viene fatto in una forma estremamente condivisa, ed è molto importante». Molti eventi, dunque, realizzati in un clima di collaborazione fra istituzioni, religiose e politiche, associazioni e privati.

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Le iniziative dedicate alla Giornata della Memoria: molte ricordano attraverso arte e musica

Fra i principali eventi organizzati aperti al pubblico, ai quali se ne accompagnano altrettanti dedicate alle scuole primarie e secondarie, alcuni spiccano sicuramente, per impatto ed importanza: domenica 23 gennaio alle 10:30, la mostra “I Giusti in Emilia Romagna. Piccole grandi storie di salvatori e salvati”, organizzato presso il Museo Ebraico di Bologna, aprirà quello che sarà non solo un giorno di memoria, ma un intero mese. «Si tratta di un allargamento e di una riproposizione in modalità molto diverse di una mostra che facemmo già nel 2013, potremmo dire primi in Italia, portando attenzione ai giusti della nostra regione -spiega Vincenza Maugeri, direttrice del Museo Ebraico- nel 2013 erano circa una cinquantina, oggi contiamo 76 giusti del nostro territorio, o che hanno operato nel nostro territorio. La mostra rimarrà aperta fino al 6 marzo, che è la giornata dei giusti».

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Non solo conferenze e musei, tuttavia: fra le iniziative, ve ne sono moltissime che sono infatti legate all’arte. «Tutto ciò che è manifestazione di rispetto e ricordo è fondamentale anche per il ricordo della Shoah -ha infatti ribadito il rabbino Rav Alberto Sermoneta– non dimentichiamoci che hanno nei campi di sterminio ci sono stati persone che hanno mantenuto quella che era la musica, l’arte, il disegno e qualsiasi tipo di manifestazione dell’essere umano, che può essere anche qualcosa di civile». Numerosi gli eventi nei vari cinema e teatri della città, tesi proprio a celebrare questo lato artistico del ricordo: degno di nota, anche in riferimento alla sua recente rivalorizzazione, il “Concerto della memoria” organizzato presso l’Auditorium Manzoni, del Teatro Comunale di Bologna, dedicato alle musiche di compositori ebrei, tre dei quali sono sfuggiti alla Shoah, rifugiandosi negli Stati Uniti.

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