Nei giorni della manifestazione dei “Forconi”, che stanno paralizzando l’Italia, il presidente del movimento, Martino Morsello, delinea obiettivi e prospettive della protesta.

Giunti al secondo giorno della protesta dei “Forconi“, molte città italiane sono interessate da blocchi e presidi. Nella girandola di dichiarazioni, è difficile comprendere chi componga questo movimento, e quali siano le richieste precise dei manifestanti.

In molte manifestazioni si sono sentiti slogan contro la classe politica, invitata ad andare a casa immediatamente, ma non è stato facile comprendere quali siano le prospettive.

“I forconi sono un mezzo di difesa quando la situazione è tragica come quella dell’Italia. Questo è un movimento di popolo. Nessuna impresa è nelle condizioni di sopravvivere” afferma ai nostri microfoni Martino Morsello, presidente del movimento.

L’obiettivo, per Morsello, è “dare un segnale forte al Governo e al Parlamento italiano: cambiare rotta e rimettere in funzione il sistema produttivo.” Per fare questo bisogna “bloccare immediatamente tutte le procedure esecutive nelle attività produttive, sulla falsariga di quello che il Parlamento ha fatto sullo scudo fiscale.”

“Noi non vogliamo essere né violenti né altro -continua- e ringraziamo le forze dell’ordine per il gesto fatto a Torino, quando gli agenti si sono tolti il casco.”

Rispetto alla richiesta di “mandare a casa” la classe politica, Morsello non è così netto. “Il discorso non è a tutti i costi “andate a casa” perchè non siamo noi che li dobbiamo sostituire: non abbiamo interesse a farlo.”

“Qui la lotta è per un tozzo di pane -conclude Morsello- non è un problema di destra o sinistra, perchè queste ideologie sono servite a dividere il popolo e impedire di capire che l’azione deve essere comune”