Aggredito perché faceva domande a chi volantinava per il presidio bolognese del Movimento dei Forconi. È la testimonianza di un cittadino che ci ha contattati per raccontare quanto accaduto stamattina nel cuore della città. “Un ragazzo mi ha spinto di forza contro una vetrina mettendomi un braccio al collo”. ASCOLTA L’INTERVISTA

Camminava per il centro di Bologna poco distante da Piazza Maggiore e, raggiunto da alcuni attivisti del Movimento dei Forconi che gli hanno dato un volantino, ha fatto qualche domanda per cercare di capire meglio. Per tutta risposta è stato apostrofato e spintonato violentemente contro una vetrina.
È quanto accaduto stamattina durante la mobilitazione del Movimento dei Forconi, secondo la ricostruzione di un ascoltatore che ci ha contattati per raccontare l’episodio avvenuto sotto le Due Torri. Il cittadino, ancora sotto shock, ha preferito restare anonimo.

“Stavo camminando per il centro – racconta l’ascoltatore – quando un ragazzo ed una ragazza mi hanno allungato un volantino che invitava alla mobiltazione in piazza Maggiore. A quel punto ho fatto qualche domanda per capire meglio chi fossero e quali erano le ragioni della protesta. Mi è stato risposto bruscamente di leggere e correre in piazza Maggiore”.
A quel punto, il cittadino ha insistito domandando quali fossero gli obiettivi del Movimento e gli è stato risposto che non volevano più pagare le tasse. A quel punto è bastato che l’ascoltatore obiettasse che è giusto pagare le tasse per garantire i servizi per alzare la tensione. “Mi è stato detto che facevo domande che non piacevano e che facevo schifo”.
È a quel punto che la situazione è degenerata. Il cittadino ha risposto che quelle parole dovevano dirle a qualcun altro e, nel giro di pochi secondi, un terzo ragazzo lo ha afferrato con forza per la giacca, spingendolo violentemente contro una vetrina e, tenendogli un braccio al collo, gli ha suggerito di non rompere le scatole.

Alla domanda se fosse sicuro che si trattasse di esponenti del Movimento dei Forconi, l’ascoltatore ha risposto che il volantino era quello della mobilitazione nazionale e che inizialmente era stato invitato a recarsi in Piazza Maggiore dove, appunto, si stava svolgendo un presidio di quelle sigle.
“Evidentemente pensavano che, attraverso un volantino, io rimanessi folgorato e mi accodassi alla protesta”, racconta il cittadino che ammette di non aver avuto la prontezza di chiamare le forze dell’ordine.
“Non mi è mai capitato di essere aggredito in vita mia, specialmente per aver fatto delle domande – racconta ancora sotto shock – Attorno a me c’erano alcuni passanti altrettanto basiti”.