Centinaia di agricoltori si sono riuniti questa mattina sulle colline bolognesi per partecipare al primo flash mob per l’agroalimentare italiano. Un grido di rabbia per protestare contro la nuova imu agricola ma anche una richiesta di aiuto per salvare il settore primario da una crisi diventata ormai insostenibile.

Approvato ieri a Montecitorio il decreto legge sull’imu agricola, che risparmia i terreni classificati come “montani” per essere applicata a tappeto in tutti gli altri. Un vero e proprio schiaffo all’agricoltura, che si inserisce in un contesto di crisi drammatica per il settore primario del nostro Paese. “Agroinsieme” non ci sta, e risponde allo sgambetto del governo con un flash mob di protesta per sollecitare l’interesse dell’opinione pubblica sulle gravi criticità che attanagliano il settore agricolo.

Più di trecento agricoltori “esasperati da provvedimenti che finiranno per uccidere le campagne” si sono riuniti questa mattina a mezzogiorno presso l’azienda agricola Tizzano di Casalecchio di Reno. Indossano tutine bianche e impugnano ombrelli rossi a formare un albero da frutto e in un secondo momento un provocatorio SOS, e scandiscono uno slogan: “Non esiste territorio senza agricoltura: cosa accade se i produttori abbandonano la terra?”. I colli bolognesi sono stati eletti in questa occasione a emblema di un territorio dal valore immenso, dove l’agricoltura oggi è sempre più difficile e meno competitiva.

Una grande protesta che ha visto l’adesione di agricoltori provenienti da tutta la regione, persino i più anziani che inizialmente si erano dimostrati riluttanti a questa forma di manifestazione. “I costi aumentano e i margini di profitto sono sempre più bassi- spiega il Presidente di Confagricoltura regionale Andrea Flora– questa patrimoniale toglie alle aziende la capacità di accumulare quel poco di reddito che ancora consente gli investimenti.” L’imu nella Pianura Padana può incidere sul 25-30% del guadagno di un’azienda agricola. Percentuali che si traducono facilmente in euro: nelle circostanze attuali se un ettaro di terreno rende 600 euro, 180 saranno versati per una tassa che prima non c’era.

Alice Benatti