Presentato, durante una tavola rotonda, il nuovo progetto di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne per il quale, grazie all’impegno di Casa delle donne per non subire violenza, Bologna è una delle 20 città pilota coinvolte. La webserie racconta cinque storie dove i protagonisti dimostrano che gli atteggiamenti violenti contro le donne non sono #cosedauomini

NO alla violenza

Fivemen è un progetto, rivolto agli uomini per sollecitarli a essere protagonisti del cambiamento e dire basta a violenza contro le donne, attraverso un nuovo approccio. La parola chiave di questo progetto, voluto dalla Commissione Europea, è prevenzione, ovvero far capire ai ragazzi e agli uomini che la violenza sulle donne è un comportamento da debellare. Il messaggio di anti-violenza non deve essere di genere: se prima la partecipazione era quasi esclusivamente femminile, adesso il sostegno arriva da moltissimi uomini in tutta Italia.

Fivemen ha viaggiato da Nord a Sud: sono state coinvolte venti città e ottanta centri antiviolenza, nei quali sono state proiettate le puntate della webserie. Bologna è l’undicesima tappa di questo progetto itinerante. La novità di Fivemen sta nel suo messaggio di cambiamento culturale: negli ultimi anni sono state create numerose campagne contro la violenza sulle donne ma questo progetto ha scelto di non rappresentare l’atto violento in se. Le immagini della webserie mostrano la spirale e il meccanismo automatico che si mette in funzione in un rapporto di coppia, molto spesso già dal primo incontro.

Fivemen, fight violence against women è composto da cinque episodi dove vengono raccontante altrettante storie. In ogni puntata, viene fotografata una tipologia di dipendenza che colpisce gli uomini nei confronti delle donne, uomini di tutte le età e appartenenti a qualunque ceto sociale. In queste storie la violenza non è mai la protagonista: gli uomini scelgono sempre di fermarsi un passo prima che sia troppo tardi, ragionare a mente fredda su un’emozione che potrebbe sfuggire di mano.Davide, Nicola, Massimo, Riccardo e Paolo sono i cinque protagonisti, un gruppo di amici che si ritrovano per disputare un torneo di calcetto. Tra un allenamento e una partita, le storie personali emergono e ognuno di loro sa di potersi confrontare con gli amici. Dalla visione dei filmati emerge un concetto molto importante nella nostra società, spesso dominante: il gruppo. In questo caso, il gruppo aiuta i singoli protagonisti delle storie a superare il momento di difficoltà. Il filo rosso che unisce le cinque storie è la criticità quotidiana, comune in qualsiasi rapporto tra un uomo e una donna. Situazioni che chiunque potrebbe vivere e che proprio per questo motivo sono di grande effetto.

1. INNAMORAMENTO: Davide, un ragazzo di 18 anni, è il piccolo campione del gruppo. Con le ragazze, però, è il piu impacciato: innamorato di Giada, sua compagna di scuola, non ha mai il coraggio di parlarle. Durante una festa in discoteca, ecco l’occasione perfetta: Giada è da sola e Davide, incoraggiato dagli amici, può avvicinarsi a lei e magari baciarla. La ragazza lo respinge e solo in quel momento Davide  capisce che il rifiuto è un motivo di crescita e non una sconfitta.

2. LAVORO: Nicola ha 42 anni e, dopo 10 anni di lavoro in un’agenzia di grafica, si ritrova disoccupato. A sostenere la famiglia, con due bambini piccoli, è Francesca, sua moglie. Lei sta vivendo un momento di successo professionale ma Nicola sembra non accettare che la donna abbia piu successo di lui. Nella concenzione radicata che è l’uomo a dover portare il pane a casa, Nicola si sente frustrato e il ruolo di mammo non gli piace. Nicola diventa un padre e un marito irascibile e solo dopo una discussione accesa con la moglie, capisce che “giocare in porta” può salvare la sua famiglia.

3. FIGLI: Il rapporto di coppia è di per se complesso e diventa difficile quando la relazione a due viene ridisegnata dopo la nascita di un figlio. Questo è quello che succede a Riccardo e Vanessa, dopo la nascita del piccolo Diego.  Riccardo si sente trascurato dalla moglie e il figlio lo infastidisce; un giorno esce di casa sbattendo la porta e, durante una cena con gli amici, incontra una sua ex fiamma. Con questa donna, Riccardo potrebbe recuperare la spensieratezza di un tempo ma capisce che non è la cosa giusta da fare. Riccardo torna a casa, abbraccia suo figlio e capisce che non c’è altro da fare che vivere l’atmosfera casalinga.

4. GELOSIA: Molte coppie credono che la gelosia sia necessaria per un rapporto stabile. Ma non esiste un po’ di gelosia, non si può misurare! Il protagonista di questo episodio è Massimo, uomo geloso e possessivo, che sta con Irene da pochi mesi. La gelosia di Massimo si scatena quando un giorno Irene soccorre un’amica che ha avuto un incidente e l’uomo non riesce a controllare la sua fantasia. Massimo in quel momento capisce che deve cambiare atteggiamento per non rovinare il rapporto che ha con la donna.

5. LA PERDITA: Paolo è un medico di 50 anni, sposato con Silvia da 20 anni. L’amore tra moglie e marito sembra essere svanito e dopo alcuni mesi Silvia chiede il divorzio. Paolo, che non riesce ad accettare l’idea di perdere la moglie, inizia a tormentare e seguire Silvia. L’uomo, in un momento di lucidità, capisce che il suo comportamento può compromettere per sempre la sua vita.

Tutte storie sono a lieto fine, nonstante i protagonisti sembrino incarnare un po’ troppo gli stereotipi del tempo. Gli uomini sono tutti forti, decisi e intelligenti, sicuramente figure propositive. Ne escono meno bene le donne che sono tratteggiate in maniera debole, a volte prive di una caratterizzazione. “Sappiamo bene che non è un prodotto perfetto – racconta Anna Maria Zucca, coordinatrice FiveMen per D.i.Re, donne in rete contro la violenza – ma sicuramente è innovativo. Gli uomini sono personaggi interessanti e ben caratterizzati proprio perchè devono mostrarci il loro punto di vista ed essere veicolo di un messaggio di cambiamento culturale”. “Creiamo un progetto innovativo, partendo da un cambio di terminologia – aggiunge la dottoressa Zucca – Quando parliamo delle donne dobbiamo definirle sopravvissute alla violenza, e non vittime. Solo così possiamo mostrare quanto queste donne siano state forti, coraggiose e capaci di autodeterminarsi. La donna decide chi vuole essere e cosa fare“.

Il tema della violenza sulle donne deve compiere ancora molta strada. Uno dei primi riconoscimenti internazionali è la Convenzione di Instabul, firmata solo il 1 agosto del 2014. Nell’articolo 3 di questo documento si definisce esattamente cosa si intende per violenza sulle donne, ovvero “una violazione dei diritti umani e una forma di discriminazione contro le donne, comprendente tutti gli atti di violenza fondati sul genere che provocano o sono suscettibili di provocare danni o sofferenze di natura fisica, sessuale, psicologica o economica, comprese le minacce di compiere tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica, che nella vita privata“.
La situazione in Italia è ancora meno definita. Per Giuditta Creazzo, socia della Onlus La casa delle donne per non subire violenza, ciò che serve in questo momento è “la creazione di un orizzonte politico dove collocare la lotta contro la violenza e produrre un patto sociale che metta al centro, con azioni concrete, il rapporto tra uomo e donna”. Il messaggio deve essere impresso nelle generazioni più giovani. Fivemen porterà il progetto nelle scuole per insegnare ai più piccoli che la legge del più forte non porta a nulla di buono.

Daniela Larocca