Torna il laboratorio di scrittura creato da Carlo Lucarelli, che da quest’anno ha due aree gratuite grazie al riconoscimento di ente di formazione. Tra le novità, anche la collaborazione con Playboy Italia.

“Sin da subito abbiamo cercato di far percepire la componente artigianale, autentico di questo progetto”, spiega Carlo Lucarelli, scrittore e conduttore televisivo tra i più prolifici in Italia. “Non a caso, il nome scelto è stato “bottega”, che rimanda ad una dimensione manuale e collettiva, nel solco della grande tradizione del Rinascimento”.

La prima edizione di Bottega Finzioni  fu una scommessa, un azzardo. “Ogni anno, al momento di varare progetti nuovi, ci guardiamo negli occhi rendendoci conto della strada fatta; tanto da poterci definire, oggi, a metà dell’opera – continua lo scrittore – Quello in cui operiamo è un contesto felice, dove la domanda e l’offerta culturale si rinnovano in continuazione; molto è stato fatto, altrettanto c’è da fare, e crediamo fermamente nella validità del nostro apporto”.

Una tradizione, dunque, che ben si innesta sul territorio bolognese, da sempre sensibilissimo alle sollecitazioni di questo tipo. Non a caso, oltre al patrocinio del Comune, dell’Università e della Cineteca, Bottega Finzioni è quest’anno accreditata dalla regione Emilia Romagna come ente di formazione. Ciò ha consentito la gratuità di due aree su quattro (Non-fiction e Produzione per bambini e ragazzi).
Una svolta sottolineata dal direttore artistico Michele Cogo: “Al momento della nascita avremmo voluto essere un laboratorio non a pagamento; ciò ovviamente non è stato possibile, ma la gratuità per tutti gli allievi continua ad essere uno dei nostri obiettivi a lungo termine”.

Tra le altre novità si segnala un contributo inedito, nell’ambito dell’area letteratura. “Gli elaborati degli allievi verranno pubblicati mensilmente su Playboy Italia” rivela Giampiero Rigosi, che dell’area letteratura è proprio il coordinatore. “Si tratta di un’iniziativa solo apparentemente stramba, se pensiamo che il corrispettivo americano ha accolto negli anni testi di Nabokov, Marquez, Kerouac, Palahniuk e molti altri”.
Prosegue inoltre il sodalizio coi Gialli Mondadori, attraverso la stesura collettiva di un raccolto giallo di prossima pubblicazione; tra le collaborazioni più consolidate si rinnovano anche quella coi Manetti Bros., lo sceneggiatore Giovanni Galavotti, Simona Vinci, Jenna Carioli, per citarne solo alcuni.

Bottega Finzioni vuole configurarsi innanzitutto come opportunità lavorativa e trampolino di lancio per giovani talenti. Su questo punto insiste molto Daniele Vacchi, presidente di Amici di Bottega Finzioni e direttore del gruppo Ima. “È proprio occupandomi di una grande realtà industriale che mi sono reso conto di quanto il tema della cultura, di fatto, vi entri con prepotenza. La cultura non è opzionale, bensì una necessità che, sen ben incanalata, può giovare moltissimo non solo allo spirito ma anche in termini materiali. E’ giunto il momento di smetterla di considerare il potenziale artistico individuale e l’esercizio del pensiero come zavorre anziché come serbatoi”. Una realtà moderna dall’animo antico.

Mariachiara Lobefaro


Ascolta l’intervista a Carlo Lucarelli