Dopo il debutto di gennaio 2019 all’Arena del Sole, dal 3 al 6 settembre sarà una compagnia formata da minori e giovani adulti detenuti presso l’Istituto Penale Minorenni di Bologna a presentare una nuova edizione dello spettacolo, con la regia di Paolo Billi.

Eredi Eretici: la nostra recensione

La drammaturgia realizzata da Paolo Billi si compone di scritture diverse sul tema “Padri e figli”, realizzate già in alcuni Istituti Penali, nel corso di tutto il 2018: da Bologna a Reggio Emilia fino a Pontremoli. Lo spettacolo, nel fluire di scene corali, fa emergere improvvisi frammenti di intense e conflittuali lettere “al padre” scritte da figli illustri: da Wolfgang Amadeus Mozart a Giacomo Leopardi, da Karl Marx a Franz Kafka.
Eredi eretici mette infatta in scena gli smarrimenti e le solitudini di figli che cercano e si rivolgono a padri assenti, a padri perduti, a padri che nulla possono lasciare in eredità. Sono figli che inesorabilmente scivolano senza fine; figli che cercano di aggrapparsi a levigate chine; figli che vogliono essere guardati in faccia. In scena Andrea, Karim, Manuel, Ralph e gli altri ragazzi dell’IPM di Bologna con le giovani attrici di Botteghe Moliére: Susanna Accornero, Noemi Giannerini, Marta Orrù, Maddalena Pasini, Viviana Venga. La struttura scenografica, parte portante dello spettacolo, è stata realizzata dall’architetto Gazmend Llanaj, con i ragazzi dell’IPM di Bologna nei percorsi formativi per l’inclusione socio-lavorativa dei giovani a cura di IIPLE.

Il progetto si inserisce nel più ampio Stanze di Teatro Carcere 2019 del Coordinamento Teatro Carcere Emilia Romagna, l’associazione che riunisce le realtà che operano in carcere con progetti
teatrali in tutta Emilia Romagna, nell’ambito di un Protocollo d’intesacon la Regione Emilia, il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziarie e il Centro Giustizia Minorile Emilia Romagna e Marche.

Per partecipare è necessario inviare copia di un documento di identità a teatrodelpratello@gmail.com
e attendere conferma dell’avvenuta autorizzazione da parte dell’autorità giudiziaria competente.

Di Rachele Copparoni

ASCOLTA L’INTERVISTA A PAOLO BILLI: