Manifesta in quattordici mostre disseminate in tredici sedi storiche della città di Bologna e nella sede del MAST, dal 12 ottobre 2017 al 19 novembre dello stesso anno, torna Foto/Industria, il progetto della Fondazione MAST che espone le opere di quattordici tra i più grandi fotografi moderni e contemporanei.

Fondazione MAST Presenta la terza Biennale

La Fondazione MAST ha inaugurato in data 12 ottobre 2017 la terza Biennale di Fotografia dell’Industria e del Lavoro, che ad oggi rappresenta l’unica manifestazione artistica dedicata a un genere di fotografia incentrato sulla cultura lavorativa e gli ambienti dell’industria.
In questa edizione la meticolosa direzione artistica di François Hébel si è occupata di rendere fruibile dal pubblico la narrativa fotografica di quattordici grandi fotografi, dal costruttivista russo Aleksandr Rodčenko al più contemporaneo Thomas Ruff, per veicolare la loro ricerca e la loro indagine sul controverso rapporto fra l’uomo e il lavoro e i suoi ambienti, spesso avvolti da un’aura di distopia e durezza, nei suoi aspetti non solo economici e socio-politici ma anche in quelli più profondi, filosofici e spirituali: il lavoro e l’industria sono mostrati nelle loro più fredde e asettiche forme da autori come Josef Koudelka, Michele BorzoniMårten Lange, e, in fine tra gli altri, Thomas Ruff e Carlo Valsecchi, le cui opere incarnano perfettamente lo spirito di questa terza edizione di Foto/Industria, proponendo immagini e linee, dai colori glaciali e metallici, che dipingono la realtà industriale dandole un assetto nuovo, emozionale e narrativo, facendola terreno fertile di storie e dimensioni quasi distorte: i lavori del tedesco Ruff, unificati dal titolo Machina & Energia, saranno esposti fino al 14 gennaio 2018 nella PhotoGallery della Fondazione MAST; la mostra di immagini di grande formato di Carlo Valsecchi, intitolata Sviluppare il Futuro e commissionata da Philip Morris Manufacturing & Technology Bologna S.p.A., è stata allestita invece nei suggestivi spazi dell’ex Ospedale degli Innocenti (detto dei Bastardini) in via d’Azeglio, che fanno da grembo perfetto per l’inaspettato linguaggio adottato dal fotografo, fatto di linee infinite e lucenti,  per rappresentare le innovative e geometriche architetture della sede bolognese di Philip Morris.

Per ulteriori informazioni sulla Biennale è possibile consultarne il sito, Foto/Industria.