Dopo la sperimentazione della gestione esternalizzata della Biblioteca Lame, che aveva scatenato una battaglia dei cittadini, l’Amministrazione sembra ritornare sui suoi passi. L’Istituzione Biblioteca: “Sperimentazione positiva, ma non sarà replicata”. La vicenda ricostruita da Lorenzo Grilli di Coalizione Civica Bologna.

Scongiurata l’esternalizzazione delle biblioteche?

Non ha fatto lo stesso clamore di quando era stata annunciata la sperimentazione, ma l’esternalizzazione dei servizi bibliotecari non è più una strategia del Comune di Bologna.
O almeno questa potrebbe essere un’interpretazione della decisione messa nero su bianco nel Piano di Bilancio dell’Istituzione Biblioteche 2019-2021 nel gennaio scorso, dopo che il tema aveva innescato una battaglia da parte dei cittadini e dei lettori attorno alla Biblioteca Lame-Malservisi.
A cambiare, da quando sulla questione si erano accesi i riflettori e le proteste, è stato l’assessore di riferimento – da Bruna Gambarelli a Matteo Lepore – e le politiche di Palazzo D’Accursio, in particolare per ciò che concerne l’assunzione di personale.
Due fattori che hanno portato l’Istituzione Biblioteche a scrivere:

  • Seppur riuscita positivamente la sperimentazione dell’affidamento in outsourcing della ‘gestione complessiva’ della biblioteca Lame-Cesare Malservisi (Quartiere Navile), questa misura non sarà replicata in altre biblioteche, in considerazione dell’inversione di tendenza  adottata dall’Amministrazione comunale riguardo le politiche di assunzione di nuovo personale“.

La sperimentazione sull’esternalizzazione della gestione bibliotecaria era stata annunciata da Palazzo D’Accursio alla fine del 2016. La biblioteca-pilota di un piano più organico, che avrebbe dovuto riguardare anche altre strutture pubbliche, è stata la Biblioteca Lame-Malservisi.
Apprese le intenzioni dell’Amministrazione, un gruppo di cittadini, lettori, volontari della biblioteca stessa, con l’appoggio di Coalizione Civica, diedero vita ad una serie di mobilitazioni, di cui la più scenografica fu la catena umana per abbracciare la biblioteca  il 4 marzo 2017. A sostegno della battaglia per il mantenimento del servizio pubblico fu lanciato anche l’appello “LAMeglio Biblioteca”, che raccolse 1300 firme.

L’esternalizzazione sperimentale partì in effetti il primo gennaio del 2018 ed è ancora in corso, dal momento che la fine che l’accordo per il servizio in outsourcing terminerà il 30 aprile 2021.
La scelta della giunta Merola di allora veniva motivata in molti modi. Da un lato questioni generali, come i vincoli del patto di stabilità sull’assunzione di nuovo personale, i presunti risparmi che una gestione esternalizzata poteva produrre al fine di mantenere o addirittura aumentare gli orari di apertura. Dall’altro ragioni specifiche che avevano portato ad individurare la Lame-Malservisi come la biblioteca giusta per la sperimentazione: il calo quantitativo degli utenti del servizio, il personale anziano e i bibliotecari comunali in pensionamento e mai sostituiti.

A due anni dall’annuncio del piano, però, il Comune sembra averci ripensato, come testimonia il documento dell’Istituzione Biblioteche.
Non la pensa esattamente così Lorenzo Grilli di Coalizione Civica Navile, secondo cui il documento dell’Istituzione Biblioteche è contraddittorio e non indica chiaramente se e quale nuova direzione intende seguite l’Amministrazione. “Qua ci troviamo di fronte non a un cambio di idea, ma ad un non avere idee, che è peggio”.

ASCOLTA L’INTERVISTA A LORENZO GRILLI: