Alla vigilia della sparatoria di Macerata, a Pavia un gruppo di 25 squadristi ha aggredito 5 ragazzini marocchini. Uno di questi è stato pestato a sangue.

2 FEBBRAIO 2018 Squadrismo a Pavia. In 25 contro 5 ragazzi.
Alla vigilia della tentata strage fascista di Macerata, anche Pavia diventa teatro di un agguato fascista e razzista in stile paramilitare ai danni di giovanissimi figli di immigrati marocchini. Tutto parte come una aggressione in discoteca per tramutarsi nel giro di pochi metri in un incubo che si svolge sotto le telecamere e le poche auto ancora in giro in prossimità del ponte coperto. È lì che, infatti, al suono di un fischietto, si presentano da tre angoli diversi tre gruppi che si avventano sui giovani. Arginare l’aggressione è impresa impossibile, vista la disparità numerica, 25 contro 5. Quando i malcapitati riescono a svincolarsi dalla stretta e corrono dal ponte verso il centro per cercare scampo alla violenza cieca, inizia una vera e propria caccia all’uomo. I ragazzi cercano riparo dietro le auto e anche dietro il portone di un palazzo, dietro il quale sentono gli squadristi cercarli dopo essersi procurati delle catene di ferro. Uno viene catturato da dieci di loro e pestato a sangue davanti al Caffè teatro, al grido di “negri figli di puttana”.

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