E’ subito polemica dopo la proposta della multinazionale degli elettrodomestici. I lavoratori dovrebbero accettare il dimezzamento del salario, in cambio l’azienda manterrebbe la produzione in Italia. I sindacati sono sul piede di guerra.

E’ un netto rifiuto quello che i sindacati hanno opposto alla proposta della multinazionale Electrolux. Accettare di percepire la metà del salario attuale per conservare il posto di lavoro. Il cosiddetto “Piano Polacco” permetterebbe di tenere aperti gli stabilimenti italiani e non delocalizzare la produzione dove il costo della manodopera è sensibilmente più basso. Intanto partono gli scioperi.

E’ un’offesa alla dignità del lavoro” tuona Antonio Mattioli, della Cgil Emilia Romagna. “Siamo alle solite. Una multinazionale arriva, prende, e poi mette sul piatto il ricatto del posto di lavoro in cambio della riduizione del salario. Per noi è inaccettabile.” afferma netto Mattioli.

“Se qualcuno -continua il sindacalista- pensa che un lavoratore italiano, con il costo della vita di questo paese, valga come un lavoratore polacco, è fuori come un balcone, vuol dire che siamo alla preistoria del lavoro; per noi è inaccettabile un’operazione di questo tipo. Non è con l’abbattimento dei diritti che si compete a livell internazionale.”

“Il governo -conclude Mattioli-convochi immediatamente Electrolux e la faccia recedere dalla posizione che ha assunto.”