In occasione del 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, D.i.Re e Cospe promuovono la campagna “E’ ora di cambiare di tono”, grazie al sostegno di Camst e della Provincia di Bologna.

Rita Finzi, presidente della Commissione Pari Opportunità di Legacoop Emilia-Romagna, a distanza di due anni dalla firma dell’accordo tra Legacoop e il Coordinamento dei Centri Antiviolenza dell’Emilia Romagna, fa emergere come spesso queste realtà arrivino ad operare solo in “situazioni emergenziali” e sia quindi difficile instaurare un rapporto continuativo di assistenza che vada oltre le risoluzioni dei casi di violenza più eclatanti. Il progetto avviato da Camst prevede invece finalmente un aiuto concreto per l’inserimento lavorativo delle vittime che si sono rivolte ai centri e sono proprio le iniziative di questo tipo che possono davvero contrastare un genere di violenza più nascosto, ma non per questo meno diffuso: la violenza economica.

In base ai dati raccolti da D.i.Re  (Donne in rete contro la violenza), in 56 dei 60 centri antiviolenza facenti parte della sua rete nazionale (quello di Bologna è “Casa delle Donne”) nel 2011, si evince come il 74% dei centri debba rivolgersi a fonti di finanziamento diversificate, costituite quindi non solo dagli enti pubblici. In Italia però, come sottolinea Anna Pramstraler, vice presidente di D.i.Re, le aziende private faticano a considerare la violenza sulle donne un argomento di interesse, dal punto di vista del marketing, per una campagna di sensibilizzazione. Da qui l’eccezione rappresentata da Camst, che si impegnerà a creare un rapporto diretto con i centri e a condurre la campagna “E’ ora di cambiare tono”, sia all’esterno che all’interno della propria azienda, dal momento che la sua forza lavoro è costituita per l’86% da donne.

La presenza di Cospe  (Cooperazione per lo sviluppo dei Paesi emergenti) nella promozione dell’iniziativa fornisce un importante indice di come questa problematica non sia legata esclusivamente a Paesi in via di sviluppo o culturalmente differenti dal nostro e vuole far emergere il tema dei diritti e dell’equità di genere anche per le donne italiane.

Oltre al problema di fornire un alloggio in caso di pericolo alle vittime, Rita Finzi sottolinea come spesso manchi un adeguato monitoraggio dei centri antiviolenza. Per questo la campagna, che durerà fino all’8 marzo, ha anche lo scopo di fornire e diffondere, tramite il lavoro di Cospe e D.i.Re, dati precisi per consentire una migliore presa di coscienza del fenomeno e costruire soluzioni più incisive.

Alice Pelucchi