Dallo scandalo Belsito alla nuova segreteria di Salvini, da Gemonio a Roma, Davide Vecchi, giornalista de “Il Fatto Quotidiano” racconta storia e prospettive di un movimento che vuole riprendersi i suoi elettori.

Dove va la Lega Nord? La domanda è banale, ma legittima. Cambiata la segreteria, ora saldamente nelle mani del giovane, ma navigato, Salvini, e archiviato Umberto Bossi, con il suo cerchio magico, resta da capire come farà il movimento a riconquistare i voti persi negli ultimi anni, soprattutto in quei territori dove le percentuali alle elezioni erano costantemente a due cifre.

Lo scandalo Belsito, il tesoriere dei diamanti e degli investimenti in Tanzania, ha profondamente scosso l’elettorato leghista, e, se è servito a Maroni, per prendersi il partito, come ci spiega Davide Vecchi, giornalista de “Il Fatto Quotidiano“, non è detto che sia superato.

La nuova segreteria di Matteo Salvini, continua a vivere, nella dicotomia che da sempre caratterizza la Lega, da quando almeno, sbarcò a Roma. Se da una parte, infatti, la “Lega di governo” ha occupato tutti i posti di potere disponibili, dall’altra la “Lega di lotta” cerca di accreditarsi come movimento quasi antisistemico.

“Il partito che era nato come un partito di lotta, è ormai un partito di potere: questo è il problema che ha Salvini. Da una parte vuole essere un partito di lotta, ma qualunque forma di lotta che attua contro un potere forte, si scontra contro il fatto che in quell’istituzione forte c’è un uomo della Lega.” dice Vecchi.