Si acuisce la crisi in Crimea. Truppe russe mantengono stabilmente il controllo del territorio. Se Mosca ha dichiarato che non farà passi indietro, appare difficile che Kiev voglia arrivare ad uno scontro diretto. Sullo sfondo la mediazione di Angela Merkel.

La Crimea è ormai ufficialmente sotto il controllo di Mosca. I soldati russi presidiano la penisola e non sembrano volere fare passi indietro. Kiev sembrerebbe per il momento non volere uno scontro diretto. Le forze sarebbero sbilanciate anche perchè l’Ucraina non ha l’aviazione. Mentre Stati uniti, Gran Bretagna e Francia  sarebbero orientati verso il boicottaggio del G8 di Sochi, in programma a giugno, Germania e Italia appaiono più prudenti.

“La situazione è fluida, ma Mosca è riuscita a prendere il controllo della Crimea ed è difficile pensare che l’Ucraina possa riprendere una parte del proprio territorio.” dice Pietro Rizzi dell’East Journal. Il prossimo 30 marzo intanto, in Crimea si terrà un referendum che potrebbe decidere le sorti della penisola. Non è escluda una secessione ed un ritorno alla Russia.

Esiste però un prospettiva economica in questa crisi.”La Russia, che non versa in condizioni economiche straordinarie, sta vivendo una svalutazione del rublo molto forte e stamattina la borsa di Mosca perdeva circa il 10%. C’è da valutare come questa crisi economica si possa inserire nel contesto politico. Premere da un punto di vista economico potrebbe aiutare a risolvere la situazione.” spiega Rizzi.

E intanto la Germania diventa un mediatore credibile. “Angela Merkel nella lunga telefonata con Putin, ha parlato di sedersi intorno ad un tavolo, per cercare di comprendere la situazione magari anche con una commissione d’inchiesta presieduta dall’Osce, per trovare una soluzione pacifica. Tutto questo, tenendo presente che la Russia ha affermato che non arretra e che continuerà a proteggere la popolazione russa della Crimea.” conclude Pietro Rizzi.