Il giorno dopo la condanna in appello per Vasco Errani nel processo Terremerse, e le conseguenti dimissioni dell’ex Presidente dell’Emilia Romagna, il Partito Democratico si trova a giocare una doppia partita, tra le elezioni per il successore in viale Aldo Moro e il congresso regionale. De Maria: “Non mi dispiacerebbe un intervento di Matteo Renzi”.

Scandalo Terremerse: il Congresso del PD

Da ieri l’Emilia Romagna si trova senza un Governatore. Vasco Errani si è fatto da parte dopo la condanna in appello nel processo Terremerse, rassegnando le proprie dimissioni, e aprendo così nel Pd la partita per la successione in viale Aldo Moro. E mentre a tenere banco è anche il congresso regionale, i democratici devono ora fare i conti con il percorso che porterà alle prossime elezioni, tra il dubbio primarie e un possibile intervento diretto del premier Renzi. Ai nostri microfoni il deputato emiliano-romagnolo per il Pd Andrea De Maria ha tracciato i possibili scenari che si apriranno nei prossimi mesi, senza tralasciare un attestato di stima all’ex Governatore: “Ci tengo a dire che ho trovato le parole di Vasco Errani di grande forza, di grande dignità, e confermano il suo grande spessore morale e la sua serietà. Io e altri parlamentari del Pd dell’Emilia Romagna abbiamo firmato un documento per chiedere a Errani di ritirare le dimissioni”.

Venendo invece alle tappe che dovranno portare alla successione di Errani, De Maria spiega: “Ho molto apprezzato le parole di Paolo Calvano, candidato alla segreteria regionale che avevo deciso di sostenere, che ha detto con chiarezza che prima del congresso del Pd vengono le istituzioni e i cittadini dell’Emilia Romagna. Dovremo vedere quali saranno i tempi – continua il deputato – è chiaro che se la data delle elezioni fosse incompatibile con lo svolgimento del congresso ci si concentrerà prima sull’appuntamento delle elezioni regionali. Il percorso lo dovranno decidere gli organismi dirigenti del Pd dell’Emilia Romagna”.

Prima ancora delle elezioni, però, il Partito Democratico dovrà stabilire chi sarà il suo candidato, e soprattutto come, primarie o no: “Le nostre regole sono chiare – sottolinea De Maria – se un candidato riscuote un ampio consenso nell’assemblea regionale quello è il candidato senza le primarie. Se invece più candidati vogliono correre si fanno le primarie. Non ho problemi a dire che quando si creano le condizioni di una candidatura ampiamente unitaria e condivisa è sempre un fatto positivo“.

Ma potrebbe essere lo stesso Renzi a indicare il candidato: “Non mi dispiacerebbe se Renzi si occupasse dell’Emilia Romagna – è il commento di De Maria – Penso si debba lavorare in sinergia tra i gruppi dirigenti nazionali e locali, e se anche un intervento di Renzi aiutasse a trovare una candidatura unitaria sarebbe un fatto positivo“.