Tante realtà dei movimenti bolognesi si sono ritrovati nell’aula 3 del 38 di Via Zamboni occupata da Bartleby nel pomeriggio. Il punto del dibattito è una mobilitazione generale sugli spazi della città che dall’università riesca a coinvolgere tutto il tessuto metropolitano. Intanto lettere è occupata.

Tanti coloro che hanno preso parola all’assemblea: i professori dell’Ateneo che appoggiano la causa di Bartleby e della rivalutazione degli spazi, gli altri spazi sociali già sgomberati o sotto sgombero, dal XM24, Atlantide, Asia-Usb, Crash, Labàs, Panenka e tanti altri. 

Dopo l’assemblea si è deciso di scendere nuovamente in piazza con un corteo notturno per poter continuare il percorso di mobilitazione della giornata. Subito dopo il corteo è tornato negli spazi del 38 per una serata che ha dato spazio alle realtà artistiche che appoggiano il collettivo, in particolare Wu-Ming, HardCoro De Marchi e Voodoo Sound Club.

Negli interventi si è sottolineata l’importanza di portare avanti il percorso di mobilitazione all’interno della città, non semplicemente in un momento di crisi, ma in un periodo per Bologna in cui le realtà che creano percorsi alternativi per uscire dalla crisi stessa, non semplicemente rimangono inascoltati, ma vengono messi in un angolo, a volte anche sgomberati. Insomma anche nei prossimi giorni il percorso cominciato stasera non si fermerà.

La prossima mobilitazione è prevista per Sabato 26 con un’assemblea alle 12 di venerdì 25 per organizzarne le modalità. E a entrambi i movimenti invitano la cittadinanza: “Non ci interessa in questo momento la reazione delle amministrazioni o delle istituzioni: ciò che è importante è che la città si risvegli e ci appoggi” ha concluso Michele di Bartleby. “Non vedevo un’aula così piena dal 68” si lascia scappare il professor Maurizio Matteuzzi, docente di filosofia del linguaggio, che è tra i docenti che ha deciso di appoggiare la causa.