Sui finanziamenti alle campagne elettorali della Cpl Concordia, la cooperativa modenese finita nell’inchiesta sulla corruzione per la metanizzazione di Ischia, il Pd di Bologna decide di non decidere: ogni amministratore può decidere di restituirli (come la sindaca di San Lazzaro Isabella Conti) o tenerli.

Una nuova tegola si abbatte sul Partito Democratico di Bologna. In questo caso i temi sono le campagna elettorali e l’inchiesta della Procura di Napoli sulla metanizzazione dell’Isola di Ischia, con il coinvolgimento della coop modenese Cpl Concordia.
Secondo gli inquirenti, l’azienda avrebbe messo in piedi un sistema corruttivo e avrebbe stretto accordi con la camorra per potersi aggiudicare gli appalti.

Nei documenti dell’indagine è emerso che la Cpl Concordia era solita finanziare le campagne elettorali di molti politici, anche di diversi partiti. Svanito il clamore per le 2000 bottiglie e per i libri di Massimo D’Alema, acquistati dalla cooperativa, è emerso che la Cpl ha finanziato parte delle campagne elettorali della leader di Fratelli D’Italia, Giorgia Meloni, e di esponenti del Partito Democratico bolognese, come il sindaco di Bologna Virginio Merola e la sindaca di San Lazzaro di Savena Isabella Conti.
Una pratica, quella del sostegno economico elettorale ai partiti, che – va detto – è del tutto legittima. Semmai ci si può interrogare come mai i soldi della Cpl siano finiti a partiti di colori diversi, come Fratelli d’Italia e Pd.

Travolta dall’inchiesta, l’azienda ha tentato di ribadire questa mattina, con un comunicato stampa, la propria estraneità ai fatti, definendo i reati per cui risultano indagati alcuni dirigenti ed ex dirigenti come condotte estranee alla propria storia e contrarie ai propri modelli di comportamento. In particolare, il comunicato sottolinea come la cooperativa si tutelerà legalmente dai danni, materiali e d’immagine, che questa vicenda sta producendo.

Al di là di questo aspetto, ciò che sta facendo discutere i democratici sotto le due torri è che fare adesso che l’azienda è finita in un’inchiesta con accuse gravi.
Da un lato troviamo Isabella Conti, sindaca di San Lazzaro passata già alle cronache per il coraggio nel rifiutare la cementificazione della cosiddetta colata di Idice, che ha fatto sapere che restituirà con un bonifico i 2000 euro ottenuti dalla Cpl durante la campagna elettorale del maggio scorso che l’ha portata a diventare prima cittadina del Comune alle porte di Bologna.

Di avviso diverso, invece, il sindaco del capoluogo, Virginio Merola, che dalla cooperativa ricevette 20mila euro per la campagna elettorale del 2011.
Merola ha girato la questione al suo partito, sostenendo che debba essere il Pd a decidere cosa fare. Una patata bollente caduta nelle mani del neosegretario provinciale Francesco Critelli, che quest’oggi si è confrontato con lo staff democratico e con lo stesso sindaco, per poi diramare un comunicato con la posizione ufficiale.

In un comunicato, Critelli sostiene che i finanziamenti avuti da Cpl Concordia sono legittimi a tutti gli effetti, saranno però i singoli amministratori a decidere come regolarsi.
“Il Pd di Bologna e i suoi amministratori operano nella massima trasparenza, secondo le leggi esistenti e secondo rigorosi criteri etico morali”, scrive il segretario Pd nel comunicato.
Per quanto riguarda il Pd di Bologna, “il contributo ricevuto nel 2014 da Cpl ammonta a 4.000 euro, su entrate complessive di 1.700.000 euro: queste contribuzioni, secondo la legge, sono lecite, legittime e regolarmente registrate”.

Sulle eventuali restituzioni delle cifre accolte dai comitati elettorali, prosegue il segretario, “decideranno gli amministratori interessati in piena autonomia”, ma si tratta di “cifre che, sottolineiamo, sono appunto lecite e legittime”.
Il Pd bolognese “ha infatti piena fiducia nell’operato dei suoi amministratori e nelle loro decisioni”.
Critelli fa infine capire che qualcosa in più sarà fatto in direzione di una rendicontazione trasparente, ma non scende in dettagli. “Ribadiamo che il Pd di Bologna opera gia’ nella massima trasparenza, nei bilanci e nelle contribuzioni elettorali, assumendo comunque l’impegno a mettere in campo in futuro ogni ulteriore azione volta ad incrementare la trasparenza e la rendicontazione delle nostre attività”.