La regione Emilia Romagna ha bocciato gli emendamenti proposti da Franco Grillini, con cui si voleva specificare nella legge che assegna le case popolari di garantirne il diritto anche alle coppie dello stesso sesso.

Nella giornata di ieri in regione si è svolta la discussione riguardo i diritti di accesso alle case popolari. Franco Grillini, consigliere regionale del gruppo misto (ex Idv) e presidente onorario di Arcigay, ha presentato due emendamenti affinché nella legge regionale fosse esplicitato che avessero diritto all’accesso anche le coppie coniugate all’estero e le coppie dello stesso sesso.
Il Pd ha deciso per l’astensione, provocando di fatto la bocciatura delle due proposte. Non sono infatti bastati i voti favorevoli di Sel, Idv, e degli indipendenti Grillini e Giovanni Favia.

“Visto che l’Emilia Romagna è stata la prima a riconoscere i diritti dei conviventi – ci spiega Franco Grillini – a me sembrava scontato che aggiungere tre paroline, “anche dello stesso sesso” non avrebbe costituito un problema”. Al contrario, “i renziani di orientamento cattolico all’interno del Pd hanno posto il veto, e per non spaccare il partito hanno deciso per l’astensione”.

A chi fa notare che la legge regionale tutela già le coppie dello stesso sesso per l’assegnazione delle case popolari, in quanto include i conviventi “more uxorio”, Grillini replica che “c’è un elemento di ambiguità, uxor vuol dire moglie, e per questo il giudice potrebbe accogliere dei ricorsi di coloro che vogliono impedire che una casa popolare venga assegnata a una coppia dello stesso sesso“.

In proposito, la Corte d’Appello di Milano con una sentenza del 2012 ha stabilito che la convivenza more uxorio “non è soltanto quella caratterizzata dall’unione di persone di sesso diverso, ma è altresì quella propria delle unioni omosessuali alle quali il sentimento socialmente diffuso riconosce il diritto alla vita familiare propriamente intesa”. Per Grillini però questo non è sufficiente a garantire il diritto di assegnazione anche alle coppie gay, infatti, “se per ogni richiesta di accesso ai diritti bisogna fare ricorso al giudice le cose diventano complicate. I diritti devono essere universali e scritti con chiarezza nella legge, senza bisogno di interpretazioni giurisprudenziali”.

A chi lo ha accusato di voler piantare bandierine, come la capogruppo Pd Anna Pariani, Grillini risponde che “la regione Emilia Romagna poteva dare un segnale, e invece si è persa un occasione. Noi continueremo la nostra battaglia, perche i diritti non sono bandierine”.

Andrea Perolino