Al secondo ultimatum imposto dal governo spagnolo per chiarire se avesse o meno dichiarato l’indipendenza (e se sì, per ritirare la dichiarazione) Puigdemont ha risposto minacciando di dichiarare l’indipendenza se Rajoy non ritirerà la minaccia di applicare l’art.155 della costituzione. In risposta, Rajoy ha avviato le procedure per applicare l’art. 155.

Asse Madrid-Barcellona calda sull’indipendenza Catalana

È scaduto questa mattina l’ultimatum imposto da Rajoy a Puigdemont. La surreale richiesta del primo ministro spagnolo era di chiarire se il parlamento catalano avesse dichiarato o meno l’indipendenza. Dopo una settimana impegnata nel tentativo di dilatare i tempi per raggiungere un’accordo, il governo catalano si è dichiarato pronto a sottoporre e far votare dal parlamento a dichiarazione di indipendenza se Rajoy non ritirerà la minaccia di applicare l‘articolo 155 della costituzione.

Si tratta di un articolo che permette allo stato di costringere una Comunità autonoma a rispettare la legge. Non è mai stato applicato fino ad ora, e pur essendo inserito nella costituzione non è regolato nella sua applicazione, quindi la minaccia di Rajoy apre moltissimi interrogativi. Proprio per questo sabato si terrà un consiglio dei ministri straordinario per elaborare le misure concrete da presentare al Senato, dove saranno votate. E approvate, stando a quanto ha dichiarato ai nostri microfoni il giornalista Luca Tancredi Barone: “Al Senato, che in Spagna ha praticamente solo questa funzione, il PP ha la maggioranza assoluta – spiega il giornalista, e specifica -dopo l’autorizzazione in realtà il governo non è obbligato ad applicare questo articolo, ma è molto probabile che lo faccia”.

Intanto agenti della Guardia Civil spagnola in borghese stanno effettuando una perquisizione nel commissariato di Lleida dei Mossos d’Esquadra, la polizia catalana. Gli agenti spagnoli, che agiscono su mandato di un giudice di istruttore, intendono sequestrare le registrazioni delle comunicazioni interne del 1 ottobre, durante le operazioni di voto del referendum di indipendenza.

Insomma, la situazione per Puigdemont non è rosea. I suoi tentativi di prendere tempo e aprire a un dialogo sono caduti nel vuoto, e nel frattempo altri leader indipendentisti sono stati arrestati. Non che per Rajoy sia una festa, ma la sua politica sembra sia quella di tenere ben saldo il coltello dalla parte del manico. Poi se il coltello lo abbia davvero, e se non gli sia già sfuggito di mano il primo ottobre, resta tutto da vedere.

Ascolta l’intervista a Luca Tancredi Barone: