Il Piano Freddo 2018/2019 del Comune: 261 posti, help center itinerante a sostituzione di quello in Stazione (che verrà chiuso), monitoraggio degli anziani soli in condizione di fragilità e una mail per segnalare chi ha necessità di essere accolto. Ma sul piano grava l’incognita degli effetti del Decreto Sicurezza.

Piano Freddo: Bologna si organizza per l’inverno

Quest’anno il Piano Freddo, comincerà il 1 dicembre e continuerà fino al 31 marzo 2019. In questo periodo, i 261 posti messi a disposizione assicureranno l’accoglienza notturna dalle 19 alle 9, mentre l’accoglienza diurna verrà attivata in condizioni di allerta per neve o freddo intenso della Protezione Civile. Durante il giorno verrà comunque garantito un riparo diurno presso il Laboratoro di Comunità E-20 nei giorni feriali e nel Laboratorio di Comunità BelleTrame nei festivi. L’accoglienza notturna sarà gestità dall’Help Center, mentre non è possibile l’ammissione diretta nelle strutture.

E proprio sull’impostazione dell’Help Center quest’anno presenta le principali novità. Da sabato 1 dicembre 2018 infatti l’Help Center funzionerà in modalità mobile: gli operatori saranno presenti in strada in orari variabili sia la mattina che il pomeriggio che la sera. Il punto fisso dell’Help Center in stazione aprirà solo per esigenze di ufficio ma non sarà più il riferimento fisico dove recarsi.
I servizi sociali, il Sert e tutti i servizi attivi in città, nel caso in cui intercettino persone che vivono in strada, dovranno inviare la segnalazione all’Help Center che si recherà nel luogo dove la persona è stata contattata per valutare la situazione e assegnare il posto letto. L’Unità di Strada rimarrà sportello di riferimento esclusivamente per le persone con problemi di tossicodipendenza: il servizio si trova in via Polese 15/A ed è aperto dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13. La maggior parte degli accessi al Piano Freddo sarà gestita da “Città prossima”, il servizio di prossimità rivolto a persone senza dimora e in situazione di grave emarginazione sociale che il Comune di Bologna realizza con Asp Città di Bologna attraverso il Consorzio Arcolaio. “Andremo da tutti quelli che sono in strada – spiega l’Assessore alla Sanità e Welfare Giuliano Barigazzi – e li contatteremo per farli entrare nei dormitori. Questo ci permetterà sia di evitare le lunghe file all’help center sia di fare un lavoro di presa in carico e di avviare dei positivi percorsi di autonomia per quanto possibile”.

Per favorire il funzionamento del nuovo sistema, sono state introdotte altre due novità.
Gli operatori da quest’anno avranno a disposizione un’app, così che durante le uscite potranno utilizzarla per geolocalizzare le persone incontrate e i luoghi monitorati, e per rispondere in tempo reale alle segnalazioni. Un’altra novità sarà una mail a disposizione dei cittadini, che potranno segnalare situazioni di disagio in strada scrivendo a instrada@piazzagrande.it, casella email attiva 24 ore al giorno dalla quale tutti riceveranno riscontro sul caso segnalato.

Sul Piano Freddo di quest’anno, grava però l’incognita sugli effetti del Decreto Sicurezza, ora legge. Secondo i calcoli del Corriere, nell’Area Metropolitana di Bologna il 60% circa degli attuali beneficiari del sistema Sprar è destinato ad essere escluso nell’arco dei prossimi due anni. “Non mi sento di sparare cifre che poi magari sono completamente inesatte – commenta Barigazzi – ma penso che qualcosa ci sarà e abbiamo attivato tra Asp, Comune e Prefettura un monitoraggio e quindi probabilmente tra un mese avremo già una stima. Potrebbe naturalmente esserci un effetto sulle persone che escono e che non hanno già dei percorsi o che sono in posizione di vulnerabilità e fragilità particolare. È molto difficile stimarlo adesso in unità ma come dicevo prima abbiamo una certa dinamicità nel poterle intercettare. Certo che anche questo è un effetto di quel Decreto e quindi temo che sarà un’altra delle previsioni di preoccupazione che abbiamo espresso che si potrebbe rivelare esatta”.