Bruno Barbieri, vicepresidente nazionale dell’associazione di consumatori, offre assistenza legale alle persone che rubano per fame. L’avvocato: “Rubare è sbagliato, ma vanno compresi i motivi”.

L’ultimo caso registrato è quello di una signora di sessant’anni che ha rapinato un supermercato perché con la pensione minima non ce la faceva a pagare i debiti. La povertà, del resto, avanza nell’Italia della crisi. Come testimonia l’Istat, un italiano su 4 (25%) è a rischio povertà.
È per questo che il Codacons dell’Emilia Romagna, per bocca dell’avvocato Bruno Barbieri, vicepresidente nazionale, ha deciso di offrire assistenza legale a coloro che si trovano nei guai con la giustizia per aver rubato per fame. Per ora l’iniziativa è regionale, ma il vicepresidente proporrà di estenderla su tutto il territorio nazionale.

“Non è un incitamento a rubare – spiega l’avvocato – perché contestualmente indirizzeremo le persone verso strutture di assistenza come la Caritas”. In ogni caso, però, in tempi di crisi “ciascuno deve fare la sua parte” e l’associazione si pone l’obiettivo di capire i motivi di questi comportamenti e continuare a tutelare i consumatori anche in queste nuove difficoltà.
In particolare l’assistenza legale sarà offerta per reati contro il patrimonio non a scopo di lucro, ma a scopo di necessità. Piccoli furti di prodotti alimentari, che per sempre più persone possono rappresentare la sopravvivenza.

“I quotidiani pubblicano solo i casi più eclatanti – osserva Barbieri fotografando la situazione – ma i casi di furti per necessità sono in aumento e riguardano anziani senza pensioni sociali, famiglie numerose che non riescono a permettersi i pannolini. Insomma: persone insospettabili con cui viviamo a contatto”.
Quello che induce a questi reati è essenzialmente la vergogna. Spesso non si ha il coraggio di rivolgersi agli enti caritatevoli e si cercano altri escamotage. Oltre ai furti, quello che si tenta per migliorare il proprio tenore di vita sono i giochi d’azzardo e i gratta e vinci.