Apre i battenti il 21 marzo la quinta edizione di “Civica – iniziative di cultura antimafia”, il ciclo di eventi organizzati da Libera che inaugura in concomitanza con la XXI Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie, e si concluderà il 9 maggio.

Parte lunedì 21 marzo “Civica 2016”, la rassegna di appuntamenti di cultura antimafia organizzata dal Coordinamento di Libera Bologna. Obiettivo dell’iniziativa è quello di coinvolgere i cittadini nella lotta alla mafia, che come ha sottolineato l’assessore alla legalità Nadia Monti “non deve essere fatta dall’eroismo di pochi, ma dall’impegno comune di tutti”.

Molti gli eventi in programma: il 21 marzo previsti pullman per partecipare alla celebrazione regionale della XXI Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie, che si terrà a Reggio Emilia. Nella stessa giornata, questa volta a Bologna, verrà presentato il libro “Io, morto per dovere” di Luca Ferrari e Nello Trocchia. IL 6 e il 7 aprile si svolgeranno altri due incontri in collaborazione con Amnesty International, e nel corso di tutto il mese di aprile è prevista una lunga serie di appuntamenti, tra cui il cilco di lezioni del corso di “Mafie e antimafia”, nel corso del quale interverranno Don Luigi Ciotti, Nando Dalla Chiesa, Piercamillo Davigo, Isaia Sale, Lirio Abbate e Don Patricello.

“Civica 2016 si aprirà il 21 marzo, in una giornata di memoria ma sopratutto di impegno – commenta Antonio Monachetti, referente di libera Bologna – Che ha lo scopo di rendere il dolore individuale un impegno collettivo. La volontà da cui è nata Civica, cinque anni fa, è quella di far emergere una positività che sul territorio è già presente, ma che a volte ha bisogno di una spinta. La chiave di lettura che come Libera diamo del contrasto alle mafie è proprio quella di affiancare ad un percorso di denuncia una costruzione quotidiana, perchè le mafie si sconfiggono quando lo stato riesce a garantire opportunità, diritti e percorsi di partecipazione“.

Tra i temi affrontati durante la rassegna c’è anche quello del Processo Aemilia, il più grande processo per mafia del Nord Italia. “I cittadini di Bologna rispondo abbastanza bene ai nostri temi – racconta Monachetti – Ma bisogna lavorare ancora tanto per far capire che le mafie sono una questione quotidiana che riguarda tutti. In particolare la risposta al processo Aemilia ci ha lasciati un po’ basiti, perchè ci si stupiva e ci si meravigliava del fatto che ci fosse quel tipo di inchiesta e quel tipo di organizzazione. D’altra parte i 200mila che l’anno scorso hanno sfilato a Bologna in occasione del 21 marzo dimostrano che la rete che stiamo cercando di costruire sta funzionando, e che si sta sviluppando una consapevolezza sul territorio”.

Anna Uras