“Civica – Iniziative di cultura antimafia”: riparte il festival organizzato dal Coordinamento di Libera Bologna per promuovere la legalità direttamente sul territorio. In programma oltre 50 eventi dal 6 marzo al 30 maggio, a Bologna e provincia.

Il Festival Civica compie tre anni e torna a Bologna con un palinsesto ricco di eventi, momenti di approfondimento e dibattiti. Numerose le declinazioni del concetto di cultura promosse dall’iniziativa: dalla legalità al diritto, dalla responsabilità alla consapevolezza. “Il nostro lavoro parte dalla constatazione che la mafia si sta radicando sempre più profondamente in Emilia Romagna – commenta Antonio Monachetti, referente di Libera Bologna – Risponderemo con una rete di iniziative ben organizzate e capillari, per arrivare alla formazione di una rete sociale, fatta dai cittadini stessi, che sia il più possibile consapevole e attiva”.

L’edizione del Festival, quest’anno, si muoverà all’interno di due campagne nazionali: “Riparte il futuro”, promossa da Libera e Gruppo Abele, combatte la corruzione e rilancia il tema della trasparenza politica; “Io riattivo il lavoro”, promossa da Cgil, Arci e Legacoop, promuove l’introduzione di norme che rendano più efficace l’utilizzo dei beni confiscati alla mafia.

E proprio sulla scia di questa seconda campagna, quest’anno Civica potrà contare anche su una corposa iniziativa dell’Università di Bologna: sarà, infatti, inaugurato il master Pio la Torre in “Gestione e riutilizzo dei beni confiscati alla mafia”, per affrontare concretamente le lacune professionali denunciate alle Procure Italiane e presenti su tutto il territorio.

Per celebrare la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime della mafia, in programma a livello nazionale il 16 marzo a Firenze, Civica propone un ulteriore manifestazione per le vie di Bologna il 21 marzo. A questo proposito, in occasione della ricorrenza, il Comune di Bologna ha deciso di attivare lo sportello “S.O.S. Giustizia – Servizio di ascolto e di assistenza alle vittime delle criminalità organizzata”.

Obiettivo delle iniziative è far emergere non solo gli aspetti negativi, ma anche le esperienze positive di cui si può essere testimoni sul territorio. “Per combattere la mafia non abbiamo bisogno di eroi, ma di cittadini consapevoli – commenta Nadia Monti, assessore al commercio, al turismo e alla legalità – Nel biennio 2010/2012 sono state 250.000 le imprese fallite per usura o estorsione, ma non dobbiamo scoraggiarci. Per questo vogliamo costruire un percorso di radicamento territoriale, indagando le problematiche specifiche del territorio stesso”.

Per maggiori informazioni: www.libera.it

Giulia Maccaferri