Il Cioccoshow apre domani i battenti, ma c’è chi parla di “Ciocco-shock”. Alla vigilia dell’apertura del suo evento di punta, Cna Bologna ha aperto la procedura di mobilità per 101 lavoratori. Sindacati: “Cna sega il ramo sul quale è seduta”

Cioccoshow-CioccoShock: cosa sta succedendo

Una fiera del cioccolato più amara del previsto per oltre cento lavoratori. Prende il via domani il Cioccoshow, evento di pregio di Cna Bologna, i cui 500 dipendenti hanno ben poco da festeggiare dopo l’apertura della procedura di licenziamento collettivo ribattezzata “Ciocco-shock”. Filcams-Cgil, Agenquadri Cgil, l’Associazione provinciale funzionari (Apf) e la Fisascat-Cisl utilizzano un gioco di parole per descrivere la decisione di Cna di lasciare a casa 80 suoi dipendenti, ai quali andranno a sommarsi altri 21 contratti a termine.

Un taglio già anticipato lo scorso 8 settembre, e poi ufficializzato il 15 ottobre con l’apertura ufficiale della procedura di mobilità collettiva. E a poche ore dall’apertura del Cioccoshow esplode il caso. “Siamo riusciti a ottenere un accordo molto sofferto nel 2013, che vedeva una contrazione del costo del lavoro per dare liquidità all’azienda per riorganizzarsi – ricorda Stefania Pisani della Filcams Cgil – Nonostante i tentativi fatti in questi due anni per entrare nel merito di evidenti fallimenti organizzativi, abbiamo avuto come tutta risposta l’apertura della procedura di licenziamento collettivo per 80 dipendenti, ai quali si sommano 21 contratti a termini che vanno a scadenza”.

Insomma, quegli stessi lavoratori che si sono fatti economicamente carico delle difficoltà dell’associazione artigiana, ora si vedono scaricati. Non ci stanno le organizzazioni sindacali, che rifiutano “atti unilaterali” e puntano il dito contro la decisione della Presidenza che è quella di chi decide di segare il ramo sul quale è seduto“. Le sigle di Cgil, Cisl e Apf denunciano poi “un atteggiamento di assoluta chiusura a discussioni di natura strutturale, cioè impegni forti che incidano sul vero problema di Cna, legato al fatturato e non ai costi del lavoro – spiega Pisani – La collaborazione con i lavoratori nelle fasi di crisi deve essere centrale, e non comprendiamo per quale motivo ci sia stata questa inaccettabile inversione di tendenza di Cna. E’ miope pensare di risolvere una crisi di questa portata andando a ridurre un quinto dei dipendenti“.

Mentre è già stato proclamato lo stato di agitazione, il prossimo incontro tra le rappresentanze dei lavoratori e la dirigenza di Cna si terrà domani, mercoledì 11 novembre, giorno di apertura del Cioccoshow. “Se dovessimo registare ancora rigidità abbiamo intenzione di mettere in campo azioni di protesta e di informazione alla cittadinanza durante l’evento del Cioccoshow“, fa sapere la sindacalista.