Il pm Gustapane e Scandellari ritirano le querele contro Claudio Mazzanti e Cathy La Torre, che avevano criticato l’inchiesta sul sindaco Virginio Merola per il riallaccio dell’acqua ad un’occupazione abitativa. Per i querelanti, le precisazioni dei due capigruppo sulla non-volontà di offendere sono accettabili.

Mazzanti e La Torre, niente più querele

I pm di Bologna titolari dell’inchiesta sulle occupazioni abusive in città hanno ritirato, oggi, la querela nei confronti dei due consiglieri comunali, il capogruppo del Pd Claudio Mazzanti e Cathy La Torre di Sel, che criticarono il loro operato in alcune dichiarazioni rese alla stampa. Lo ha annunciato l’avvocato Cesarina Mitaritonna per conto del sostituti procuratori Antonello Gustapane e Antonella Scandellari.

Querela ritirata anche per i giornalisti che ripresero le dichiarazioni rilasciate dai due politici. I termini con i quali si erano espressi Mazzanti e La Torre “con le dichiarazioni a suo tempo censurate nell’atto di querela – ha spiegato l’avvocato Mitaritonna – apparivano gratuitamente ingiuriosi e soggettivamente diffamatori della professionalità dei magistrati in servizio presso la Procura della Repubblica di Bologna, nella parte in cui si definiva folle, ridicola o surreale l’attività di indagine, doverosamente avviata a seguito del pervenimento in Procura di una notizia di reato per la fornitura dell’acqua agli occupanti abusivi di due immobili siti nella città di Bologna disposta dal sindaco di Bologna”.

Preso atto che Claudio Mazzanti e Cathy La Torre “hanno di recente rilasciato alla stampa dichiarazioni con le quali hanno precisato che le espressioni usate non avevano alcun intento offensivo nei confronti dei singoli magistrati, assegnatari dell’indagine suddetta – ha sottolineato il legale – sono accettate le precisazioni fornite dai due querelati circa la mancanza di un’intenzionalità offensiva nei confronti dei due magistrati che – ha concluso l’avvocato Mitaritonna – hanno ritenute sufficienti alla salvaguardia del ruolo rivestito dalla magistratura e del principio di obbligatorieta’ dell’azione penale da parte del pubblico ministero”.

Fonte: AGI