Presidio dei lavoratori della casa editrice Il Mulino in solidarietà ai 17 lavoratori della casa editrice romana Carocci in cassa integrazione straordinaria, un triste preludio al licenziamento. Forti i timori che l’esternalizzazione dell’area redazionale, abbia gravi conseguenze occupazionali anche a Bologna.

I lavoratori della casa editrice bolognese “Il Mulino” sarebbero salvi, ma solo per il momento. La società Edifin, che controlla anche la casa editrice romana Carocci, avrebbe deciso di sacrificare 17 dipendenti dell’area redazionale di quest’ultima, mettendoli in cassa integrazione straordinaria. Contro questa scelta, ma anche per esprimere profonda preoccupazione per la sorte dei loro posti di lavoro, si è tenuto oggi a Bologna un presidio che ha visto insieme i lavoratori Carocci e quelli del Mulino, che non si sentono assolutamente al sicuro.

Dall’inizio del 2015 infatti l’area redazionale della casa editrice bolognese sarà scorporata in una newco, come spiega Fabio Sturpo, della Flc Cgil di Roma. In sostanza 14 dipendenti del Mulino  saranno esternalizzati in una società controllata dalla stessa casa editrice. Sono sconosciuti per il momento termini del passaggio, piano industriale e condizioni contrattuali. Il timore, espresso dal sindacalista, è che la nuova società garantisca gli attuali livelli occupazionali solo per un paio d’anni, rivolgendosi poi ad aziende che offrano condizioni economiche più vantaggiose con le ricadute occupazionali che questo comporta.