La situazione nel carcere cittadino peggiora di giorno in giorno. Ad ottobre potrebbero non esserci nemmeno i fondi per garantire i pasti ai detenuti.

La novità è la visita del sindaco Virginio Merola al carcere della Dozza. Il primo cittadino ha espresso disapprovazione per la situazione che vi ha trovato ed ha preso l’impegno di emettere un’ordinanza che garantisca almeno il rispetto delle norme igienico-sanitarie basilari.
Ciò che resta uguale, invece, è la situazione esplosiva, che giorno dopo giorno peggiora. L’allarme lanciato ieri dalla senatrice Pd Rita Ghedini riguarda i pasti, che potrebbero non essere più garantiti da ottobre per insufficienza di budget.

Quello dei pasti è solo l’ennesimo problema registrato nella struttura penitenziaria. Ogni settimana si denuncia qualcosa che peggiora, dall’assenza di acqua a detenuti costretti a dormire per terra.
Lo stesso presidente del Tribunale Penitenziario di Bologna, Francesco Maisto, ha definito “illegale e incostituzionale” la situazione della Dozza.

Secondo Valerio Guizzardi di Papillon, associazione che si occupa dei diritti dei detenuti, però, lo stesso Maisto avrebbe la facoltà di migliorare la situazione, ad esempio scarcerando i malati gravi. Scelte che, secondo Guizzardi, nessuno vuole fare perché impopolari.
Quello che occorrerebbe secondo le associazioni per i diritti dei detenuti è, nell’immediato, un’aministia generale di 4 anni e, successivamente, l’abolizione di leggi che causano carcerazione non necessaria, come la Bossi-Fini, la Fini-Giovanardi e l’ex Cirielli.

Ascolta l’intervista a Valerio Guizzardi.