La domanda “a cosa serve la BreBeMi?”, l’autostrada che collega Brescia, Bergamo e Milano, è sempre caduta nel vuoto, dato il volume di traffico desolante che si registra sul percorso. Una risposta clamorosa alla domanda l’ha data però il procuratore antimafia Pennisi: “l’unico scopo al quale fino a questo momento è servita la BreBeMi è stato per interrare rifiuti”.

La BreBeMi, autostrada che collega Milano con Brescia inaugurata lo scorso luglio, è finita più volte al centro delle critiche per gli ingenti costi, economici e ambientali, rapportati alla sua effettiva utilità. Un classico esempio di opera inutile, oltre che costosa e dannosa. Ma negli ultimi giorni sull’autostrada lombarda si è squarciato un velo ben più inquietante: secondo il procuratore nazionale antimafia Roberto Pennisi “la BreBeMi è servita ad interrare rifiuti”. È questa la clamorosa affermazione del magistrato sentito dalla commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti lo scorso 4 novembre.

Nella sua audizione, in parte secretata, Pennisi spiega che il territorio bresciano “è uno dei punti sensibili dal punto di vista dei traffici di rifiuti”, dal momento che “nel territorio bresciano si concentra un quantitativo estremamente rilevante di attività produttive e di attività produttive che producono rifiuti”. Proseguendo, il magistrato ha dichiarato che ha avuto modo di constatare personalmente come la BreBeMi sia “sempre vuota”, ma ben nota in quanto oggetto di una “validissima indagine della Dda di Brescia per traffico illecito di rifiuti”.

Alle rivelazioni di Pennisi si aggiungono poi quelle di Rocco Antonio Burdo, direttore dell’ufficio intelligence della Direzione centrale antifrode e controlli, il quale ha confermato l’esistenza di tre inchieste su tutto il territorio nazionale, che dovranno far luce su alcuni traffici di rifiuti Raee, prodotti elettrodomestici rottamati, su cui avrebbero messo le mani esponenti della criminalità campana. Un’altra indagine fa invece riferimento a un traffico di rifiuti tossici: “Pare che arrivino rifiuti tossici in container trasportati dalle navi attraverso l’Oceano indiano e il canale di Suez provenienti addirittura dall’Australia o su rotaia provenienti dall’Est. Si tratta di cianuri, fluoruri, bauxite e altro”, ha spiegato Burdo al senatore Bartolomeo Pepe della Commissione parlamentare.