In una società ossessionata dai muri e dai confini la parola d’ordine del Pride bolognese di quest’anno sarà “sfondiamoli”. E di muri da sfondare ce ne sono tanti: dalla violenza all’abilismo, passando per il razzismo e il patriarcato, fino allo stigma sui corpi trans o per le persone HIV+. Un Pride di lotta quindi, che cerca di tenere insieme la genealogia ereditata dai moti di Stonewall con le lotte di oggi, che a ripensarci bene non sono poi così diverse da 50 anni fa. Ne abbiamo parlato con Carla Catena e Giuseppe Seminario del Comitato Pride.

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