Ieri il Consiglio dell’Istituto comprensivo 20 ha deliberato. Via libera alle benedizioni pasquali alle Carducci, Rolandino e Fortuzzi, ma in orario non scolastico e solo su base volontaria, ossia decideranno i genitori.

Ha vinto l’acqua santa. Nelle scuole bolognesi, tra Porta Santo Stefano e Castiglione, saranno permesse le benedizioni pasquali che qualche giorno fa alcuni parroci della zona avevano chiesto di poter celebrare. Ieri il Consiglio dell’Istituto comprensivo 20 si è espresso con soli due voti contrari su 13 totali a favore della concessione degli spazi scolastici per la celebrazione del rito, ma in orari non scolastici e su base volontaria. Insomma decideranno i genitori e solo chi vorrà potrà partecipare alle benedizioni.

A far tendere l’ago della bilancia verso la scelta di consentire le benedizioni pasquali, forse, la storia culturale del quartiere Santo Stefano tra i meno progressisti di Bologna. Dove si trovano le tre scuole, Rolandino, Carducci e Fortuzzi, che saranno interessate dal rito. “Attraverso questa scelta la laicità dell’istruzione è venuta meno. A nulla è servito ricordare la Costituzione o la sentenza del Tar del ’93 che sancisce l’illeggittimità di pratiche di questo genere all’interno degli istituti. Ma d’altronde stiamo parlando di scuole in cui i parroci sono sempre entrati e quindi c’è sempre stata una vicinanza con il mondo cattolico locale” spiega Simone Gimona di Rifondazione comunista Bologna che aveva denunciato fin da subito quanto stava accadendo all’istituto comprensivo 20.

Francesca Candioli