Sarà presentato dagli autori Valerio Monteventi e Serafino D’Onofrio ospiti mercoledì 16 marzo all’Antipasto alle 12,15 “Il titolo “Berretta rossa” è tratto dal nome del copricapo dei birocciai bolognesi che trasportavano barbabietole e ghiaia con il loro cavallo. Oltre a questo, è anche una via nel quartiere Santa Viola di Bologna, dove vide la nascita il primo centro sociale di Bologna.

Le storie raccontate sono quasi tutte vere mentre i personaggi sono quasi tutti inventati; mescolando realtà e finizione, gli autori ripercorrono quasi quarant’anni di storia bolognese. Questo libro vuole rendere omaggio ai centri sociali, che da sempre sono stati laboratori politici e culturali, posti dove ragazzi e ragazze hanno potuto sperimentare forme di alternatività sociale e, soprattutto, luoghi d’aggregazione.

Nel racconto della storia di Bologna attraverso questi spazi, si partirà dalla“Berretta rossa” del 1976, si rivivranno le vicende dell‘Isola nel Kantiere, della Fabbrika, del Livello 57, del Tpo, del Lazzaretto, fino ad arrivare agli esordi recenti diCrash, Vag 61 e Bartleby.”

Da segnalare la prefazione di Valerio Evangelisti “La Rivoluzione francese, che tanta influenza esercitò sulle insurrezioni dei due secoli successivi, aveva un motto notorio: ‘Libertà, uguaglianza e fraternità’. La terza parola, la più trascurata, è quella che meglio definisce l’esperienza dei centri sociali. Laboratori di politica e cultura, certo, fucine di lotte e di forme alternative di svago, ma anche, in primo luogo, aggregazioni di individui che hanno deciso di aderire a un comune assieme di valori”  brano tratto dalla prefazione al libro.