Nella notte ignoti si sono introdotti nel centro sociale Magazzino 47 di Brescia ed hanno appiccato un incendio, che grazie all’intervento di un attivista è stato fermato prima che provocasse danni ancora più ingenti. Dal centro sociale non hanno dubbi sulla matrice neofascista. Proclamato lo stato di mobilitazione antifascista permanente. GUARDA LE FOTO.

La scorsa notte, a Brescia, il centro sociale Magazzino 47 è stato vittima di un attentato incendiario. Ignoti si sono si sono introdotti nel centro sociale e, dopo aver forzato una finestra, hanno appiccato un incendio all’interno del locale che ospita la libreria e l’enoteca. “La finestra forzata, gli evidenti segni di effrazione e un intenso odore di benzina non lasciano dubbi sulla natura dolosa, come immediatamente notato dagli stessi Vigili del fuoco”, osservano gli attivisti del centro sociale.

La presenza, all’interno del centro sociale, di un attivista che vi stava trascorrendo la notte e che ha subito allertato i pompieri ha permesso un rapido intervento e il contenimento dei danni. A bruciare sono stati molti libri e gli scaffali che li reggevano.
“Il nostro compagno sta bene – affermano gli attivisti del centro sociale nella conferenza stampa indetta con urgenza questa mattina – ma ci preme sottolineare che coloro che hanno compiuto questo gesto avrebbero potuto fare male a delle persone”.

Il Magazzino 47 non ha “alcun dubbio” sulla matrice e sugli autori dell’attentato: i gruppi neofascisti presenti in città.
Nelle settimane scorse esponenti di estrema destra hanno agito con modalità simili: colpendo le Casette occupate di via Gatti e il campo Sinti di via Orzinuovi, sempre a Brescia.
“Sono gli stessi che inneggiano a Luca Traini, autore dell’attentato razzista di Macerata”, sottolineano dal centro sociale.

Non è la prima volta che i fascisti danno fuoco al Magazzino 47. Era già accaduto nel 2006, con tre molotov. Per quell’attentato, nel 2011, furono condannati tre neofascisti, all’epoca di Forza Nuova: Matteo Pasotti a 2 anni e 8 mesi, Giorgio Andreassi e Alessandro Foglia a 4 anni, in quanto lanciatori materiali delle molotov. Pene poi leggermente ridotte in appello, nel 2013. E proprio questa notte, sopra la galleria Tito Speri, in città, è comparso uno striscione fascista firmato Brescia Identitaria.

Dito puntato anche sulla politica, che in queste settimane ha legittimato e sdoganato le formazioni neofasciste, mettendole sullo stesso piano delle migliaia di cittadine e cittadini che sono scesi in piazza per difendere i valori dell’antirazzismo, dell’antifascismo, dell’accoglienza e della solidarietà.
“Non vogliamo enfatizzare troppo quanto accaduto – osservano gli attivisti – perché è evidente che alcuni partiti stanno dipingendo uno scenario da guerra civile per spaventare le persone e proporsi come argine e come forma di stabilità del Paese”.

La risposta che Magazzino 47 darà all’attentato di cui è stato vittima è una ancor più convinta partecipazione al corteo antifascista che si terrà domani nella città lombarda. La prima mobilitazione è prevista per le 8.00, davanti alla chiesa di via San Faustino, contro l’annunciato banchetto di Forza Nuova. Alle ore 14.30,invece, ci sarà un corteo da piazza Rovetta.
Gli attivisti, però, fanno sapere che quella di domani è solo una prima iniziativa: “Dichiariamo già da ora uno stato di mobilitazione permanente antifascista in città”.

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