Per 300 anziani bolognesi che sono assistiti dalle cosidette ‘badanti’ è in arrivo un contributo comunale di 1000 euro. L’obiettivo è tutelare la domiciliarietà, qualora sia possibile, e la qualità della cura agli anziani che scelgono una forma di assistenza privata con il sostegno di una collaboratrice domestica. Due le fasi per presentare la domanda: la prima dal 16 giugno al 10 settembre (200 posti), la seconda dal 3 novembre al 12 dicembre (100 posti).

L’assegno comunale per l’assistenza familiare

Grazie ad una generosa eredità della privata cittadina Ornella Guidi, che ha devoluto al Comune di Bologna 300.000 mila euro per sostenere le persone anziane bisognose, quest’anno sarà messo a disposizione un contributo di 1000 euro per 300 anziani bolognesi seguiti da un’assistente familiare, la cosidetta ‘badante’. Una cifra corrispondente al costo indicativo dei contributi presidenziali sostenuti per 6 mesi di lavoro svolto da assistente familiare. La misura adottata dall’amministrazione comunale vuole raggiungere diversi obiettivi: da una parte favorire la permanenza al domicilio delle persone ultrasessantacinquenni e connettere sempre più situazioni di anziani non autosufficienti alla rete dei servizi sanitari, dall’altra incentivare la regolarizzazione del lavoro di assistenti familiari e monitorare la qualità dell’assistenza.

Per la presentazione della domanda vi sono da soddisfare una serie di requisiti: la stipula di
un contratto di lavoro in essere con l’assistente familiare di almeno 25 ore settimanali, una  tipologia del contratto di livello C con profilo C super o di livello D con profilo D super, avere un ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) del nucleo familiare pari o inferiore a 22.300 euro. Il beneficiario del contributo resta l’anziano over-65 assistito anche nel caso in cui il contratto di lavoro sia stipulato da famigliari di primo o di secondo grado e da agenzie di somministrazione. E’ stata già attivata la prima finestra temporale di presentezione della domanda (16 giugno) e proseguirà fino al 10 di settembre quando verrà stilata la graduatoria dei primi 200 posti dei 300 totali. Coloro che, presentata la domanda, non dovessero rientrare nella prima fase potranno comunque essere presi in considerazione per il secondo periodo che andrà dal 3 novembre al 12 dicembre. L’elargizione del contributo, per i richiedenti del primo periodo, arriverà entro tre mesi con la possibilità di dividere il pagamento in due tranches da erogare entro sei mesi.

“Questa è una misura importante – dichiara l’assessore comunale alla Sanità Luca Rizzo Nervo – che si spera possa portare all’emersione del lavoro nero e favorire quindi una regolarizzazione parziale di queste forme di lavoro, ma anche un miglioramento nella qualità di questi servizi, infatti, una volta selezionati i beneficiari, verificheremo con delle visite domestiche la qualità del trattamento e, dove necessario, ingloberemo le assistenti domestiche in un percorso di formazione”. La raccolta delle domande sarà effettuata presso il Centro di orientamento e informazione di ASP città di Bologna nelle sedi di viale Roma 21 e di via Marsala 9 dal lunedì al venerdì tra le 9.30 e le 12.30.

La documentazione è scaricabile attraverso il portale comunale Iperbole, Portale Sportello Sociale e sul sito di ASP città di Bologna, mentre le informazioni sono reperibili presso il punto unico per assistenti familiari ASP città di Bologna, gli sportelli sociali comunali dei quartieri, i servizi sociali dell’AUSL di Bologna, i patronati e i CAAF.

Michela Sartini