Proprio mentre stanno arrivando in città decine di rifugiati e richiedenti asilo, l’Asp Città di Bologna decide di tagliare il personale che seguiva le pratiche dello Sportello Protezioni Internazionali. Per i sindacati il piano dell’Azienda per i Servizi alla Persona è deludente e risolve il problema dei precari lasciandoli a casa.

Rifugiati: ASP dimezzata proprio nel momento meno opportuno

Proprio mentre nel Cara (o hub regionale) di via Mattei arrivano nuovi rifugiati – 60 quelli approdati lunedì scorso – l’Asp Città di Bologna taglia i servizi a loro rivolti, come lo Sportello Protezioni Internazionali. È la denuncia di Cgil, Cisl e Uil che rivelano come il personale impiegato nello sportello, composto fino ad oggi da quattro unità, verrà dimezzato e due impiegati con contratto di somministrazione cesseranno di lavorare a fine mese.
“Avremo un duplice risultato – scrivono i tre segretari sindacali – in un momento in cui sono arrivati sul territorio circa 300 potenziali richiedenti asilo si dimezza il personale dedicato alle pratiche di accoglienza e, contemporaneamente, si disperdono professionalità che per anni, con contratti sempre precari, quel servizio hanno garantito”.

I problemi, però, non riguardano solo l’immigrazione, ma la denuncia dei confederali si estende anche a settori come il microcredito e riguarda, più in generale, le scelte per la nuova dotazione di personale dell’Azienda per i Servizi alla Persona. Una proposta, quella avanzata dall’azienda, che i sindacati ritengono insufficiente. “Pur in presenza di un’operazione che trasforma diverse posizioni di lavoro da precarie a stabili – scrivono i sindacati – restano nell’operazione diverse ombre e preoccupazioni, in particolare legate all’intenzione del management di far cessare svariati contratti il 31 agosto. Non è quello che era stato affermato dall’azionista di maggioranza, il Comune di Bologna”.
Per questo chiedono ad Asp e Comune un rispetto degli impegni assunti almeno sul prolungamento dei contratti precari, procedure concorsuali che valutino equamente il lavoro prestato e una verifica a breve sulla congruità della dotazione organica anche a seguito della nomina del nuovo Direttore Generale.