AMOA è un’associazione di volontariato aconfessionale e senza fini di lucro. È composta da volontari, in gran parte medici e professionisti sanitari. AMOA opera principalmente nel territorio africano a favore di uomini, donne e bambini senza distinzione di razza e religione, con lo scopo di sconfiggere e prevenire la cecità e di riabilitare chi non può riacquistare la vista. Ne parliamo con il dottor Francesco Ferrara, oculista volontario per AMOA.

Fin dal 1997 AMOA opera in 7 stati africani per sconfiggere e prevenire le patologie oculari che sono tuttora molto diffuse nelle zone più povere del continente. Le patologie più frequenti che causano cecità e ipovisione sono la cataratta, da noi facilmente operabile ma le condizioni economiche della maggior parte della popolazione africana costringono il 40% dei casi a non occuparsi del problema, condannandoli alla cecità; il glaucoma, una patologia difficilmente curabile anche in Italia e che colpisce soprattutto in età giovanile; l’ipovisione causata dalla mancanza di lenti visive adatte per miopi e astigmatici. “L’80% dei casi di cecità in Africa sarebbe facilmente prevenibile. E questo ci dà il senso dell’opera di AMOA”, ci dice il dottor Francesco Ferrara.

La popolazione più indigente ne soffre maggiormente perché, aggiungendosi alla mancanza di educazione sanitaria, le condizioni economiche dei più poveri non permettono le spese mediche necessarie agli interventi. Queste persone sono quindi costrette a rinunciare alle cure, o scegliere l’autocura o rivolgersi ai curatori locali. “Negli stati africani l’assistenza oculistica non è sufficiente, condizionata per lo più dalle situazioni politiche dei vari paesi”. Negli ultimi anni però alcuni stati si sono indirizzati verso una politica sanitaria universale portando dei miglioramenti, come ad esempio in Burkina Faso dove le cure oculistiche per i bambini al di sotto dei 5 anni e per le persone più indigenti sono gratuite.

L’obiettivo primario di AMOA è di promuovere la sostenibilità e l’autogestione delle strutture realizzate e l’autonomia professionale del personale sanitario locale. È un modo per evitare le inadeguatezze degli aiuti e sostenere uno sviluppo progressivo e continuo nel tempo degli interventi. Inoltre promuove l’educazione sanitaria per prevenire cecità e ipovisione e offre cure oculistiche specialistiche anche a livello chirurgico. “Oggi puntiamo ad un organico sviluppo degli interventi mediante una rete di collegamento delle organizzazioni di solidarietà presenti sul territorio e delle istituzioni o autorità internazionali”.

E’ importante sostenere AMOA perché i costi dei loro progetti sono molto elevati per i paesi in via di sviluppo e soprattutto perché “i nostri aiuti si sviluppano su tempi molto lunghi,” ci spiega il dottor Ferrara “quindi un sostegno continuo ci permetterà di incrementare i successi medici che già ora possiamo intravedere”.

Per sostenere l’associazione AMOA basta destinarle il proprio 5×1000 o effettuare una donazione su conto corrente bancario o tramite carta di credito. Per tutte le informazioni utili visitare il sito www.amoaonlus.org