Secondo i dati Istat, quasi 9 milioni di donne sono state molestate sul lavoro. Il 7,5% ha dovuto subire ricatti sessuali per essere assunta, per mantenere il posto o fare carriera. Non Una di Meno: “È un sistema strutturale neoliberare per creare una gerarchia”.

Almeno 8 milioni 816mila donne (pari al 43,6%) fra i 14 e i 65 anni hanno subito qualche forma di molestia sessuale sul lavoro nel corso della loro vita e almeno 3 milioni 118mila (15,4%) hanno subite negli ultimi tre anni. Il 7,5% delle donne (circa 173mila) sono state vittima di ricatti sessuali sul luogo di lavoro per essere assunte, per mantenere il posto di lavoro o per ottenere progressioni nella carriera.
Sono i dati impressionanti del report “Le molestie e i ricatti sessuali sul lavoro“, reso noto oggi dall’Istat.

Secondo l’istituto di ricerca, le molestie verbali sono la forma più diffusa sia nel corso della vita (24%) sia nei tre anni precedenti all’indagine.
Le molestie con contatto fisico, ovvero le situazioni in cui le vittime sono state accarezzate o baciate contro la loro volontà, sono state subite nel corso della propria vita dal 15,9% delle donne. La maggioranza di questo tipo di molestia è perpetrata da estranei o da persone che si conoscono solo di vista (15,8%).

La percezione della gravità delle molestie fisiche subite è molto diversa tra i generi: il 76,4% delle donne le considera molto o abbastanza gravi contro il 47,2% degli uomini.
E quest’ultima è anche una delle novità del report dell’Istat: per la prima volta vengono conteggiate anche le molestie subite da uomini (3,7 milioni), una quota inferiore alla metà delle donne molestate.
Sempre secondo l’Istat, il fenomeno è comunque in sensibile diminuzione.

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