Il Comitato per l’Alternativa al Passante Nord torna a far sentire la sua voce al convegno sul Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale. “Basta consumo di suolo”

Protesta al convegno che, nella sala Auditorium della Regione Emilia-Romagna, svoltasi per tracciare un bilancio del Piano territoriale di Coordinamento Provinciale (Ptcp) di Bologna a dieci anni dalla sua adozione. A criticare la pianificazione sono gli attivisti del Comitato per l’Alternativa al Passante Nord, che hanno accolto i partecipanti con un volantinaggio con scritto “Basta consumo del territorio”. Esplicativi della protesta anche le magliette indossate dagli attivisti: “No al Passante nord” e “Confronto e dialogo per il futuro di Bologna”.

“Sul Ptcp siamo i primi ad avere qualcosa da eccepire – afferma Gianni Galli portavoce del comitato – nell’ambito di una pianificazione regionale non certo riguardosa del consumo di suolo: con il Piano territoriale regionale vogliono andare avanti con un altro 20%”. Il tutto insieme a una serie di progetti in deroga come il nuovo centro tecnico del Bologna calcio a Granarolo dell’Emilia e quello per “Art & science center” tra Casalecchio e Sasso Marconi.

Il Passante Nord è, secondo gli attivisti, un ecomostro brutto, un’opera che viene rimessa in circolo solo per circondare l’area metropolitana e creare una nuova fascia di urbanizzazione – afferma Galli- a dispetto dei dati trasportistici che ne dimostrano l’utilità, della crisi edilizia e di quella economica”.

Per queste ragioni gli attivisti hanno chiesto di porter prendere parte al convegno per poter prendere parola ed esporre un punto di vista alternativo rispetto a quello proposto dall’amministrazione: “Non abbiamo avuto la possibilità di parlare ma siamo rammaricati. Bologna è la città in Italia con la percentuale più alta di consumo di suolo e per questo la provincia era sotto accusa. Tutto il PTCP si basa sul Passante Nord come anello a nord della città per nuovi insediamenti” afferma Galli ai nostri microfoni.

“Secondo Duccio Campagnoli sarà il servizio ferroviario a rilanciare i trasporti in città. Ieri hanno scoperto l’ovvio, una cosa che noi ripetiamo da tre anni. C’è stato questo riconoscimento ma non il passo successivo, tipo il blocco del progetto People Mover o di quelle strutture che non vanno in questa direzione. Per questo siamo contenti di questo riconoscimento ma siamo anche rammaricati. Quanto bisognerà aspettare per un piano che sia coerente con le intenzioni e con la situazione nella nostra città e provincia?” conclude Galli.