La nuova mobilitazione indetta dai comitati regionali e bolognesi per al tentativo di reintrodurre la remunerazione del capitale nella tariffa dell’acqua, non rispettando la volontà dei cittadini espressa dal referendum del 2011.

Il tentativo di reintrodurre la remunerazione del capitale nella tariffa dell’acqua, applicando la decisione di AEEG (autorità per l’energia elettrica e il gas) è avvenuto durante le vacanze di Natale, nel silenzio dei media. Già il Governo Berlusconi, solo due mesi dopo i referendum, aveva varato un decreto che avrebbe portato alla privatizzazione dei servizi pubblici locali ma tale decreto è stato poi dichiarato incostituzionale. L’Autorità ha varato una tariffa che nega, nello specifico, il secondo referendum sulla remunerazione del capitale e lascia che si possano fare profitti sull’acqua, cambiando semplicemente la denominazione in “costo della risorsa finanziaria”.

“Il nuovo metodo tariffario, metterà a rischio gli investimenti per la gestione del servizio idrico integrato più di quanto già non accada attualmente. Ciò avverrà perché in un sistema che si basa sul ricorso al mercato creditizio, se si allunga il periodo di ammortamento dei cespiti si ha una conseguente riduzione delle aliquote annue con un impatto negativo sui flussi di cassa, creando, così, un rischio elevato nel reperimento delle risorse finanziarie” spiega il comitato. In pratica il provvedimento metterà a rischio gli investimenti per la gestione del servizio idrico integrato, fondamentali per per i prossimi anni: alcune stime parlano della necessità di circa 2 miliardi di euro l’anno per i prossimi 20/30 anni.

“Per questo vogliamo che il nuovo metodo tariffario venga ritirato e chiediamo le dimissioni dei membri dell’Autorità. E, chiaramente, non ci fermeremo ad elemosinare concessioni ma ci batteremo finchè questo non avverrà e venga ristabilità la volontà popolare” continua il comitato.

Per queste ragioni i cittadini che si stanno impegnando in questi anni per la tutela dell’acqua pubblica hanno indetto due momenti di mobilitazione per la giornata di domani. Il primo dalle 10.30 per un presidio di fronte all’Agenzia territoriale per l’Emilia Romagna per i servizi idrici ed i rifiuti”  Viale Aldo Moro, 64; il secondo dalle 12.00 davanti la RAI – Emilia-Romagna via della Fiera, 13. Non solo per sottolineare la responsabilità dell’istituzioni nella gestione dell’acqua e nel mantenimento di quelli che sono i risultati del referendum, ma anche per sottolineare come i mezzi di comunicazione spesso non abbiano informato direttamente i cittadini su un argomento che li riguarda così da vicino.