Preoccupazione dei Comuni per la misura annunciata dal governo Letta sull’Imu, principale di fonte di entrata per gli Enti Locali. Il sindaco Merola: “Letta rispetti l’impegno, altrimenti ci avrà presi in giro”. Cipriani (Sel): “Non mi fido delle garanzie di Letta, che è succube di Berlusconi”. E lancia una provocazione: “I Comuni restituiscano alcune deleghe al governo”.

Comuni in alto mare sull’abolizione dell’Imu

L’abolizione dell’Imu per il 2013 e l’introduzione della Service Tax nel 2014, annunciata ieri dal governo Letta, crea la forte preoccupazione di alcuni amministratori locali.
L’Imu, infatti, rappresenta l’unica fonte di entrate consistente per i Comuni, alle prese con esercizi difficili a causa della crisi.
Il sindaco di Bologna Virginio Merola nei giorni scorsi è andato a Roma per chiedere risposte all’esecutivo, il quale ha promesso una compensazione dei mancati introiti dell’Imu. Un impegno che Merola ha sottolineato quest’oggi commentando la misura: “Se non mantiene le promesse avrà preso in giro le comunità locali”.
Le garanzie dell’esecutivo non convincono del tutto il consigliere comunale di Sel Lorenzo Cipriani, che dice di non fidarsi di un governo “che sta insieme con lo sputo”.

“Verificheremo l’impatto che l’abolizione dell’Imu produrrà sul bilancio del Comune di Bologna – afferma Cipriani – ma sono perplesso per quest’operazione tutta pubblicitaria del governo”.
Non far pagare l’imposta nel 2013, secondo il vendoliano, significa da un lato che comanda Berlusconi, dal momento che il Pd ha ceduto su un punto del programma del Pdl, ma significa anche gli Enti Locali potrebbero trovarsi in seria difficoltà anche per un semplice ritardo nell’erogazione dei trasferimenti. Il rischio concreto è il blocco di alcuni servizi. In altre parole: “Fanno i fenomeni con i soldi degli altri e il rischio è che la Service Tax sia di un importo doppio rispetto all’Imu”.
Diverso, secondo Cipriani, sarebbe stato togliere l’Imu a chi è oggettivamente in difficoltà e mantenerla come piccola patrimoniale sulle abitazioni di lusso e le seconde case.

A questo punto il governo dovrebbe dire ai Comuni come fare a chiudere i bilanci, i quali da tre anni subiscono continue decurtazioni. “In tre anni il bilancio del Comune di Bologna ha subito un taglio ai trasferimenti per 150 milioni di euro – lamenta Cipriani – Il tutto senza che sia stato modificato il patto di stabilità”. La conseguenza è che i Comuni virtuosi, che hanno dei soldi da parte, non possono spenderli.
A fronte di ciò e del fatto che il federalismo fiscale sembra sempre più un ricordo, Cipriani lancia una provocazione: “Non sarebbe male se i Comuni restituissero al governo alcune deleghe, in modo da non dover più fronteggiare spese ingenti per alcuni servizi”.

Il consigliere comunale insiste sul ruolo del Pd e sulla posizione di Letta, “succube di Berlusconi”. Cipriani ricorda che nel programma di Bersani non era prevista la cancellazione dell’Imu, ma una sua rimodulazione.
Impossibile, infine, non osservare una correlazione tra la manovra sull’imposta e il ricatto avanzato dal Cavaliere in seguito alla sua situazione giudiziaria. Le conseguenze di questi giochi politici, però, hanno un impatto sulla vita dei Comuni e dei cittadini. “Paradossalmente – conclude Cipriani – farebbe meno male all’Italia se salvassero Berlusconi piuttosto che intervenire sulla principale fonte di entrata per i Comuni”.