Perché limitarsi alla modifica dell’Art 81 della Costituzione? Basta con i tabù della sinistra e avanti con le riforme con una nuova master card costituzionale!

Perché limitarsi solo all’articolo 81 della Costituzione italiana? (Le Camere approvano ogni anno i bilanci e il rendiconto consuntivo presentati dal Governo. L’esercizio provvisorio del bilancio non può essere concesso se non per legge e per periodi non superiori complessivamente a quattro mesi. Con la legge di approvazione del bilancio non si possono stabilire nuovi tributi e nuove spese. Ogni altra legge che importi nuove o maggiori spese deve indicare i mezzi per farvi fronte.).

Ci stupisce e ci addolora il fatto che il ministro Tremonti, davanti alle commissioni parlamentari referenti, abbia solamente chiesto la modifica dell’articolo 81 della Costituzione e più tasse sui titoli. Senza per altro escludere “un contributo di solidarietà”. Il governo che non mette le mani in tasca agli italiani, ma che si prende tutti i pantaloni interi, deve osare molto di più per varare finalmente quella riforma liberal liberista che tanto piace ad Ostellino, ai mercati, alla Marcegaglia,  alla Bce e compagnia cantante.

Bisogna arrendersi all’evidenza: non si può negare che una carta fondativa risalente oramai a 61 anni fa sa un po’ di muffa; ad esempio non cambiereste tutti voi le piastrelle del bagno della nonna con l’ultima offerta di IKEA? Non a caso la Costituzione di un paese occidentale ed industializzato come gli Usa risale solo al 17 settembre del 1787 e guai chi la tocca!

Modernità, efficienza ed aggressività sono gli ingredienti per un rinnovato patto statuale. Pilastro del nuovo statuto è l’economia di mercato e bisogna allora introdurre il vincolo di disciplina del bilancio. Accanto alla finanza rinnovata attenzione va data ai rapporti Stato Chiesa per superare quel laicismo intransigente colpevole di Porta Pia. Diverso anche il baricentro istituzionale ridefinito alla luce del federalismo. Affinché tutto questo funzioni come un orologio sarà determinante precisare il Primato del Premier e lo smantellamento del Parlamento e della democrazia  come riduzione dei costi della politica.

Visto che il nostro paese è quello delle chiacchiere e non dei fatti, non lasciamo tempo al tempo e lanciamo la nostra proposta dei primi 10 articoli di una Nuova e scintillante Costituzione Italiana!

Art. 1

L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul Prodotto Interno Lordo. Sul versante del rigore e della stabilità vale il principio del vincolo di disciplina del bilancio

La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti del Premier. Il Parlamento si riunisce a Assemblee riunite, Camera dei Deputati e Senato Federale, il 2 giugno Festa della Repubblica, il 4 novembre Festa delle Forze Armate e il 25 aprile, Festa della Liberazione (facoltativo). Gli eletti al Parlamento potranno esprimere il diritto di voto sui decreti legge anche per telegramma.

Art. 2

La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. Abbiamo detto dell’Uomo!

Art. 3

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali, purché la pensino come me.

È compito della Libera Iniziativa Economica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese. Non facciamo Prigionieri.

Art. 4

La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro anche gratuito e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.

Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società per azioni.

Art. 5

La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali lombarde; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo come la dependance ministeriale di Monza; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell’autonomia e del decentramento della Brianza.

Art. 6

La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche sopra il Po

Art. 7

Lo Stato Vaticano e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.

I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale.

Art. 8

Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge di Padre Pio.

Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non disturbino e non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano.

I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze. Inutile fare domanda se animisti o ayurvedici.

Art. 9

La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura di governo e la ricerca scientifica e tecnica nucleare.

Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione, salvo Pompei e il Colosseo

Art. 10

L’ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute (Nato, bombe umanitarie, Standart & Poor’s. , G8, Fmi, Trilaterale, Casa Bianca).

Chi si dichiara pazzo non va in guerra, ma chi non va in guerra non è certo pazzo (vedi Comma 22).

La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali di cui sopra.

Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana,lo sarà anche nel nostro. Non è ammessa l’estradizione dello straniero per reati politici in paesi nemici.

P.S. E’ importante fare subito come centrosinistra questa proposta di alto profilo per non concedere alla destra tale iniziativa ed opportunità e rischiare di perdere consenso nel centro politico.